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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salvaguardia patrimonio storico

Siti storici danneggiati dal maltempo, al via i lavori per sistemarli

Gli interventi previsti sono organizzati dal Servizio sistemazioni idraulico-forestali, irrigazione e bonifica della Direzione regionale Risorse agroalimentari, forestali con le sedi operative di coordinamento a Udine, Tolmezzo e Pordenone

Sessanta dipendenti comunali per dieci interventi sul territorio. Obiettivo ripristinare alcuni luoghi storici danneggiati dal maltempo nel corso del 2023. A comunicarlo l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali con delega al Servizio della montagna, Stefano Zannier, illustrando gli interventi previsti e organizzati dal Servizio sistemazioni idraulico-forestali, irrigazione e bonifica della Direzione regionale Risorse agroalimentari, forestali con le sedi operative di coordinamento a Udine, Tolmezzo e Pordenone. I cantieri per lavori di ripristino sono in partenza in questi giorni e dovrebbero concludersi a marzo 2024. "Saranno messi in sicurezza di alcuni luoghi di particolare pregio storico e ambientale colpiti dalle ondate di maltempo che si sono abbattute nel corso dell'anno appena terminato" ha detto Zannier.

Dove

Le attività pianificate consentiranno di rimettere in sicurezza alcune aree della pianura friulana danneggiate dal maltempo. Gli interventi previsti riguardano la Riserva naturale del Lago di Cornino a Forgaria nel Friuli e le Fortificazioni del Colle di Osoppo per quanto riguarda l'ex provincia di Udine. Il Parco di Villa Correr Dolfin a Porcia e il Parco di Villa Varda in Comune di Brugnera per il Pordenonese e il Parco del Castello di Miramare. Proseguiranno inoltre i recuperi ambientali delle aree verdi nei complessi di Villa Coronini-Cronberg a Gorizia, della Cinta muraria lungo le rive dell'Isonzo a Gradisca e dei Bastioni di Palmanova. "Sono tutti siti - ha proseguito Zannier - caratterizzati da una rilevanza storica, culturale e naturalistica che richiamano nel corso dell'anno un numero sempre maggiore di visitatori. I cantieri sono stati avviati attraverso la stipula di apposite convenzioni con i Comuni e le Fondazioni titolari dei beni e dei siti e sono stati autorizzati dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia".

Le raccomandazioni

"È importante - fa sapere la Regione - che le persone che frequentano abitudinariamente questi aree verdi aperte al pubblico, rispettino le delimitazioni di sicurezza che verranno poste in prossimità dei cantieri di lavoro". "Sono generalmente - spiega l'assessore - lavori di limitate dimensioni, necessari ma considerati poco remunerativi per le imprese private e quindi fuori mercato, dei quali la Regione si fa carico in amministrazione diretta sulla base di una legge regionale del 2002 sui lavori pubblici. Ciò consente di ottimizzare l'impiego delle maestranze alle condizioni ambientali e alle necessità del momento attraverso l'organizzazione in sicurezza dei numerosi cantieri distribuiti nelle diverse aree montane, spesso raggiungibili lungo percorsi fuoristrada o a piedi. Nel periodo invernale si organizzano invece i cantieri nelle zone della pianura".

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