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Liste d’attesa troppo lunghe: «Con la riforma abbiamo perso la nostra eccellenza»

Il consigliere regionale di Forza Italia, Roberto Novelli, ha presentato un'interrogazione alla presidente Serracchiani ed all'assessore Telesca dopo i recenti episodi verificatisi presso il nosocomio udinese

Liste d’attesa sempre più lunghe per visite ed accertamenti diagnostici, personale spremuto come limoni, utenti che sempre più spesso per far valere i loro diritti devono rivolgersi all’Associazione dei Diritti del Malato, medici, infermieri ed OSS che, a microfoni spenti, criticano aspramente la riforma sanitaria. Che cosa intende fare la giunta Serracchiani per cercare di risolvere la disastrosa situazione in cui si trova la sanità in FVG?”  A porre il quesito è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta sul tema alla presidente Serracchiani ed all’assessore Telesca.
 
Roberto Novelli-2“Gli ultimi due casi di liste di attesa verificatisi all’Ospedale di Udine – rileva Novelli – non possono essere considerati accettabili in una regione che prima della riforma sanitaria Serracchiani/Telesca vantava una sanità d’eccellenza. In primis la recente vicenda accaduta ad un sessantenne udinese che risulta a dir poco assurda: doppio rinvio dell’intervento chirurgico provocato dalla mancanza di posti letto e dallo sciopero dell’anestesista. A questa si aggiunge l’episodio, denunciato dalla stampa, di una donna udinese il cui marito ha dovuto chiamare la Polizia per prenotare un esame per la moglie gravemente malata che, invece, era stato fissato appena per il 10 gennaio”.
 
“Per quest’ultimo caso, appare sintomatica la risposta data dalla Direzione Sanitaria che recita «Abbiamo comunicato alla signora che entrambe le prestazioni potevano essere erogate, nel pieno rispetto della vigente normativa in materia di tempi d'attesa, non nella sede di Udine ma in altra sede». Insomma pur cercando di risolvere le situazioni più delicate, è evidente che un cittadino della nostra regione non può più nemmeno scegliere in quale ospedale farsi curare, ma solo accettare di essere inviato presso reparti ed ospedali che presentano minori e più brevi liste d’attesa. Visti i due casi suddetti, che sono soltanto i più recenti denunciati dalla stampa – conclude Novelli – chiedo alla giunta Serracchiani se abbia intenzione di valutare le ormai quotidiane segnalazioni che giungono da parte delle persone malate che non ricevono dalla Sanità regionale quell’assistenza e quell’attenzione che, invece, ricevevano fino a poco tempo fa, e comunque prima dell’approvazione della riforma sanitaria”.

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