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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fontanini: forse si arrabbieranno i produttori, ma l'alcol è negativo

Il presidente della Provincia, durante un dibattito sul tema ospitato a palazzo Belgrado, è stato chiaro, dichiarando che la verità non va nascosta alle giovani generazioni. Metà degli incidenti stradali avviene per abuso di alcol

Servono norme più severe per le recidive, parola del medico alcologo dell’Ass4 Alberto Peressini che ha parlato chiaramente degli effetti devastanti causati dall’alcol sul cervello e sugli organi interni, durante la tavola rotonda a Palazzo Belgrado, assieme al Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, Sandro Chiarandin della Motorizzazioni, rappresentanti medici della Commissione patenti, autoscuole, Polizia Stradale, rappresentanti dei giovani, con la moderazione di Gianfranco Leonarduzzi.

I dati sono inequivocabili, secondo quanto affermato dai componenti la Commissione che effettua circa mille visite su persone inviate dalle forze dell’ordine e dalla Prefettura per guida in stato di ebrezza (9 mila le visite annue totali): la metà degli incidenti stradali è dovuta all’uso/abuso di sostanze alcoliche. Peressini ha auspicato che, sulle strade, oltre agli etilometri possano presto essere utilizzati anche gli strumenti di rilevazione del tasso di stupefacenti assunti: “L’alcol non è il solo problema, anche se è il più diffuso, dovremmo iniziare a parlare anche delle droghe.

Esistono già dei test per rilevarle durante i controlli su strada, alcuni vengono già eseguiti, ma è più difficile testarli rispetto all’etilometro e hanno costi più alti. Mi auguro che presto la Stradale possa servirsene in Friuli”. A questo appello si è unito anche il Presidente Fontanini secondo il quale è “indispensabile congiungere la lotta contro l’abuso di alcol alla lotta contro il consumo di sostanze stupefacenti. Il nostro motto coniato per le recenti campagne, Non regalare il tuo cervello all’alcol, potrebbe estendersi anche sul fronte delle droghe divenendo Non regalare il tuo cervello alle droghe”.

Per il numero uno di Palazzo Belgrado, “l’alcol, come il fumo, è qualcosa di negativo. Così come non si può dire di fumare poco, allo stesso modo sarebbe un controsenso dire ‘bevete poco’, dobbiamo dire no all’uso disinvolto delle sostanze alcoliche. Bisogna creare una cultura di sani stili di vita, non è un caso che in Inghilterra chi beve o mangia scorrettamente, divenendo un costo sociale elevato per le risorse pubbliche, rischia di pagarsi l’assistenza da solo, ed è giusto così”.

Dal canto suo Giorgio Benussi, della Commissione medica, ha ricordato che le persone dirottate in questa struttura prestano livelli pari o superiori a 1,50 grammi/litro e c’è ancora una consistente fetta di popolazione che non ha ancora ben compreso le conseguenze sul piano della salute di questo abuso, ed anche sul piano del lavoro (confisca auto, ritiro patente), anche perché, negli ultimi anni, sempre più spesso il dipendente deve sottostare alla clausola secondo cui, in caso di conseguenze provocate dall’ebrezza, si espone alla perdita dell’occupazione. Metà dei nuovi ingressi in Commissione riguarda persone under 35 anni. In alcuni casi c’è chi viene inviato a seguire uno specifico programma alcologico, configurandosi una vera e propria dipendenza. Un lievissimo calo delle multe irrogate si segnala dal 2010 al 2011: da 262 a 205, secondo i dati riportati dal comandante della Polizia Stradale, Giuseppe Stornello.

Sul fronte delle infrastrutture (strade, barriere, guard-rail), il docente di Bioingegneria all’Università di Udine, Paolo Pascolo ha reso noto che il 25 per cento degli incidenti stradali è attribuibile alle infrastrutture (percentuale che sale addirittura al 90 per cento nel caso dei motociclisti). Fontanini ha ricordato che sono stati recentemente stanziati altri 600 mila euro per installare sulle strade provinciali barriere anti-incidenti. Infine, dalla voce delle rappresentanti di autoscuole (Elena Lenarduzzi e Giuliana Casasola) si è venuto a sapere che i giovani ritengono che sulle strade vi siano troppi segnali.
 

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