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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Fieste de Patrie deserta, gli attacchi di Fontanini e le risposte di Del Torre e Nonino

Continua la polemica tra sindaco e opposizione dopo il fallimento delle celebrazioni del 3 aprile in centro città

Una festa della Patria del Friuli con pochissimi partecipanti, "triste fallimento" per le consigliere del Pd Sara Rosso e Cinzia Del Torre e la replica del sindaco con un comunicato in cui, oltre ad accusare la sinistra di essere contro la friulanità, si ironizza in maniera palese sull'aspetto fisico di Cinzia Del Torre. 

Il comunicato.

LA SINISTRA A UDINE È CONTRO LA FRIULANITÁ

In questi dieci mesi di attività amministrativa, mi dispiace vedere come la sinistra – dopo non aver fatto niente a favore della lingua friulana per 15 anni – continui a denigrare il popolo friulano e la sua lingua. Lo fanno anche per comunicare disprezzo nei confronti del mio ruolo di sindaco: le uniche volte che usano il friulano, che male conoscono, è per rivolgersi a me come a “il sindic” o per sottolineare le mie origini provinciali che mal si confanno, a lor vedere, alle aspettative di una città evoluta e cosmopolita come Udine. (Anche se sono nato a Udine e ho sempre vissuto a Basaldella, che considero periferia di Udine alla stregua di Cussignacco, Godia ecc., dove la gente parla anche friulano). Lo fanno soprattutto per ignoranza e mancanza di rispetto – che a volte sfiora il razzismo – e per un approccio, questo sì provinciale – vecchio e inadeguato alla realtà e alle lingue, che deve essere sempre piú plurale, nel caso specifico, plurilinguistico.

Evidentemente, secondo loro il friulano va usato solo per ridicolizzare eventi o persone.

Cuissà, forsit a podaressin vê reson! La conseere comunâl Del Torre se cjape ancje cul video che o ai postât pai 3 di avrîl. O capis ch’e podares sei un pocje di invidie, ma jò, se o fos in jê, no mi demoralizares masse. Ancje jê in plui di cualchi ocasion e à dimostrât, dal sigûr, dotis artistichis.

Mi ricuardi, par esempli, une sô bielissime foto postoade su Fb cualchi mês indaûr - cun jê distirade a panze

in jù su di un cjaval, puar ninin - che e jè veramentri p_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ e.

Alle accuse Cinzia Del Torre ha replicato così al Messaggero Veneto.

«Volgare. In tutti i sensi . Non soltanto nell’aggressione personale. Le mie critiche, infatti, non sono al friulano, anzi. Sono sempre stata d’accordo sull’utilizzo della lingua e sulla sua valorizzazione. Anch’io sono cresciuta in una famiglia dove si parla friulano: a Sant’Osvaldo, che è Udine. Basaldella no. Le critiche, invece, sono a un sindaco che si riempie la bocca di friulano e friulanità, ma il 3 aprile non propone nulla di significativo. Nessuno sapeva del concerto della banda: fosse stata pubblicizzato probabilmente in molti l’avrebbero apprezzato. Scopriamo, poi, che il merito del video in cui si fanno gli auguri al Friuli con alza bandiera in Castello è merito di Barbara Zilli. Quindi Fontanini cos’ha fatto? La festa che c’è oggi a Gorizia? O quella di sabato al Città Fiera? Forse se il sindaco si lascia andare a simili volgarità è perchè abbiamo toccato un nervo scoperto».

Sulla vicenda è intervenuta anche Antonella  Nonino di Progetto Innovare. 

Ha ragione Fontanini mai e poi mai avremmo usato il friulano come fa lui. E mai e poi mai avremmo concepito una Fieste de Patrie come la sua. Non comunicata alla cittadinanza e, poi, patrocinata in quello che è, per Fontanini e la sua Giunta, la nuova capitale del Friuli: il centro commerciale Città Fiera. A  noi hanno sempre insegnato che i valori del friulano sono la solidarietà, la dedizione, lo spirito di sacrificio.  Vedere il Sindaco che brandisce la friulanità come un'arma per offendere personalmente la consigliera Del Torre, rea di aver espresso un'opinione politica diversa dalla sua, dimostra inciviltà e fa capire come, dopo neanche un anno, il sindaco sia privo di strategie, disattento e stanco. Infatti, proprio sul tema della friulanità, a lui così caro, in assenza di risposte politiche passa al piano personale.  Ci sentiamo allora di lasciargli un consiglio “di cûr”: “sindic, la prossime volte, miôr tasè!”

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