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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Europa Aquileiesis” sul caso Regeni: “Spodestare Al Sisi per onor di umanità, giustizia e patria!”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“I tiranni vanno bombardati, anzi, ancor meglio, spodestati e cacciati! S'è fatto per secoli, per millenni: altro che gli ossequi e le strette di mano che i governi italiani e d'altri Paesi europei e occidentali hanno riservato in questi anni al moderno 'faraone' Al Sisi!”. Questo, il 25 gennaio 2018, il commento diffuso del leader del nuovo partito euroregionalista friulano “Europa Aquileiensis”, prof. Alberto Travain, a margine della ricorrenza del secondo anniversario dell'impunita tragedia Regeni. “Onor di umanità, di giustizia e di patria non possono che vedere nella rovinosa caduta del regime egiziano di Al Sisi un'ancorché minima forma di riscatto. Questo certamente non farebbe risorgere il 'nostro' Giulio, cosa che si affida ovviamente al Padreterno, ma servirebbe senz'altro da monito a tutti i tiranni della stessa risma e aspiranti tali. Le Istituzioni dello Stato italiano hanno, invece, permesso che per ben due anni il Bel Paese fosse dileggiato dalla Repubblica Araba d'Egitto intorno allo scempio del ricercatore friulano. Le stesse hanno, così, permesso che la gente e la terra del Friuli Venezia Giulia fossero vilipese attraverso il peggiore oltraggio ad un loro valoroso figlio. Una falsa destra, degenere, lontana da veri valori patriottici intrisi di umanità e comunità, ha persino condotto la città di Trieste ad interpretare indegnamente il ruolo di capoluogo regionale attraverso l'imperdonabile rimozione, dal balcone del municipio, dello striscione rivendicativo di verità sul Caso Regeni! Una sinistra, poi, all'acqua di rose, pragmatica, 'di governo', ha gestito la questione in maniera a dir poco inefficace e inadeguata. Sconclusionata sul tema, infine, la condotta del Movimento 5Stelle. Non parliamo poi di larga parte dell'autonomismo regionale e locale. Non meno vergognosa certa mediocre società friulana ed italiana in genere, pronta, con vile pragmatismo, a prediligere ragioni dell'economia e della politica internazionali a danno della suprema dignità della nazione. Il Caso Regeni è banco di prova, ribalta mondiale, della consistenza e della tenuta morale, culturale, economica e politica delle nostre comunità: un argine di orgoglio e solidarietà civici abbattuto il quale non può esservi altro, alla fine, che il baratro. Presidieremo!”.

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