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Shaurli lascia la dirigenza del Pd: le liste Fvg distanti dalle necessità del territorio

Parere favorevole per Illy, Brandolin, Zanin, Serracchiani e Iacop. Gli altri candidati non convincono

"Come coordinatore politico ritengo giusto, da subito, uscire dagli organismi dirigenti del Pd - commenta Cristiano Shaurli, portavoce degli orlandiani in Fvg. Come molti altri continuerò a lavorare per il partito su quel territorio che stiamo dimenticando, per fortuna con ottimi candidati all'uninominale e con una sfida regionale alle porte che ha bisogno dell'impegno di tutti, ma con la consapevolezza e l'amarezza che si sia persa un'occasione per esigenze che fatico a capire. Come me tanti cittadini, iscritti ed amministratori che chiedevano persone capaci di rappresentare quanto fatto, di rafforzare il legame con il territorio e speravano in una comunità politica capace di rappresentare, per il bene stesso del Pd tutte le sensibilità". E' questa la reazione dell'orlandiano Cristiano Shaurli davanti alla presentazione odierna da parte del Pd delle liste per le politiche 2018.

I nomi

Shaurli non gradisce alcune delle scelte fatte dal Partito Democratico e, anche se non fa nomi espliciti, sembra chiaro che l'entrata in squadra del giornalista Tommaso Cerno non sia gradita. Parere invece favorevole per Illy, Brandolin, Zanin, Serracchiani e Iacop personaggi, a suo parere, credibili e radicati sul territorio.
 "La composizione delle liste è sempre difficile e lascia degli scontenti - prosegue Shaurli -  ma in Friuli Venezia Giulia questa volta non era difficile chiudere una proposta forte e condivisa. Ovviamente serviva quell'attenzione al territorio e quel senso di comunità  politica che qualcuno sembra aver dimenticato o non ha voluto avere: la disponibilità, senza alcun paracadute, di personalità  come Illy o di uscenti come Brandolin e Zanin dava forza e credibilità  a cui aggiungere nel proporzionale figure come i presidenti Serracchiani e Iacop, fondamentali in questi anni di governo regionale".

La spaccatura

"Personalmente ho chiesto nelle sedi di partito, pur non appartenendo loro certo alla minoranza interna, che fossero i 2 capilista ed invece ci ritroviamo con un candidato esterno al Senato, nessuno scandalo e ad ognuno il suo giudizio sull'opportunità  ma almeno per me sicuramente non un valore aggiunto per il territorio ed il PD regionale, e con l'autore di questa legge elettorale e di queste trattative capolista alla Camera. Già così un "capolavoro" a cui aggiungere interi territori sottorappresentati e una letterale umiliazione della sinistra del Partito. Come area Orlando, il 40% degli iscritti ed oltre il 30% alle primarie, non avevamo mai messo in discussione ma anzi sostenuto i capilista proposti dimostrando senso di unità  e responsabilità , chiedendo solo di rappresentare la pluralità  del Pd in posizioni difficilissime ma contendibili, la risposta sta in queste liste e nella totale indisponibilità". 

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