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Elezioni Politiche 2013

Fedriga: "sì alla macroregione, con tasse trattenute sul territorio"

Il candidato alla Camera per la Lega Nord vuole impedire la delocalizzione delle aziende, istituire una zona franca lungo il confine e stimolare assunzioni e investimenti in regione

Massimiliano Fedriga, classe 1980, nato a Verona, ma triestino di adozione è candidato alla Camera per la Lega Nord, per cui è già vicepresidente a Montecitorio. Fedriga, esperto di marketing e pubblicità, oltre che di politica, spiega i suoi obiettivi e quelli della Lega a livello locale e nazionale.

Quali sono le priorità per il Friuli Venezia Giulia?
Il Friuli Venezia Giulia ha bisogno di particolari tutele in quanto zona di confine. Se consideriamo infatti che la tassazione complessiva delle confinanti Slovenia e Austria è pari rispettivamente al 34% e al 50%, contro la nostra del 68%, comprendiamo bene la ragione che induce le imprese alla delocalizzione. E se a questo dato sommiamo l'aumento del costo del lavoro imposto dalla riforma Fornero e l'aumento della disoccupazione, che ha sfondato il tetto dell'11%, ci rendiamo conto che urgono provvedimenti per la ripresa economica. Due le risposte: la macroregione del Nord, con il trattenimento del 75% delle imposte sul territorio e il conseguente abbattimento del carico fiscale utile a stimolare le assunzioni e gli investimenti e l'istituzione di una zona franca urbana lungo tutta la fascia confinaria della Regione, per garantire ulteriore competitività ai territori duramente colpiti dalla crisi.

Qualcuno in Friuli ha agitato il malcontento per le troppe candidature "oltre Isonzo" nei posti migliori in diversi schieramenti. La cosa si è verificata anche con la Lega. Perchè i militanti friulani del Carroccio dovrebbero votarti?
La circoscrizione elettorale comprede tutto il Friuli Venezia Giulia e i deputati e senatori eletti devono rappresentare tutto il territorio, senza distinzioni. Sarà pertanto mio dovere, qualora eletto, farmi portatore delle istanze di giuliani, friulani, pordenonesi e isontini. Tutto il resto rientra nel novero delle polemiche sterili e strumentali. 

Dove deve arrivare la Lega a livello di risultato, regionale e nazionale, per potersi dire soddisfatta?
I dati statistici ci interessano poco. Quello che ci preme è il raggiungimento dei nostri obiettivi politici, primo su tutti la macroregione del Nord. A tal fine risulteranno fondamentali gli appuntamenti elettorali in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. Naturalmente poi migliore sarà il risultato del partito, maggiore sarà la sua forza per dare corpo al progetto di riforma del nostro Paese.

Oscar Giannino quando è venuto a Udine ha detto di riconoscere alla Lega l'idea delle macroregioni. Avete effettivamente qualche punto in comune?
Oscar Giannino potrebbe rappresentare un interlocutore per la Lega, in quanto si è già espresso in favore della macroregione del Nord. L'auspicio è che non si faccia ammaliare dalle sirene del centrosinistra, come potrebbero lasciar intendere le sue recenti dichiarazioni sulle consultazioni regionali in Lombardia, ma che mantenga la propria indipendenza fino in fondo. I progetti di riforma proposti dal Carroccio hanno bisogno di interlocutori seri e coerenti e la speranza è che il movimento di Giannino possa essere uno di questi.

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