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Spitaleri: «Udine rafforzi la vocazione di centro aperto ed europeo»

Il segretario regionale dem: «Il centrodestra vuole una città chiusa e in difesa, noi guardiamo a Carinzia e Baviera»

«Udine non può permettersi di guardare al proprio ombelico e perdere la sua vocazione di città europea, aperta, moderna: è solo così che può mantenere e rafforzare quel ruolo di capitale di un Friuli centro di interessi e di investimenti che superano i confini nazionali». 

Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Salvatore Spitaleri, sottolineando che «il centrodestra in questi giorni ha dato l'impressione di voler trasformare Udine in una città che gioca in difesa, chiusa in se stessa, una città dei "no", concentrata solo su questioni di piccolo cabotaggio e non di prospettiva. Non è il futuro che Udine si merita e di cui ha bisogno»,

Secondo Spitaleri «sono mesi che si pone la questione di un Friuli alla rincorsa di Trieste, teatro di nuove opportunità economiche grazie alla crescita del porto. Ebbene, se Trieste, attraverso la Via della Seta, rappresenta una porta verso l'Oriente, verso il lontano, Udine deve mantenere quel ruolo di fulcro delle relazioni si prossimità, che in questi anni l'hanno resa punto di riferimento sotto il profilo commerciale e culturale. È un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere, ed è un punto molto chiaro nella proposta di Vincenzo Martines e del centrosinistra per la città».

«La Udine che vogliamo - osserva Spitaleri - non è quella dell'isolamento, ma quella che riempie le sue strade di turisti austriaci e tedeschi, e che gioca la carta dell'internazionalità sia attraverso relazioni commerciali e culturali vivaci con i suoi vicini di casa sia potenziando il ruolo socioeconomico di una area vasta che guarda alla Carinzia, come alla Baviera, come alla Slovenia».

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