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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica San Rocco / Via Vincenzo Joppi

«Un sogno», «scappa», «annuncio tardivo»: Serracchiani, le reazioni degli avversari

Colautti, Savino e Riccardi dicono la loro sull'annuncio della presidente

Per Savino è «un sogno che si avvera», per Riccardi una fuga, per Colautti l'annuncio è arrivato troppo tardi. Le reazioni all'annuncio di Debora Serrachiani da parte degli esponenti dell'opposizione in Consiglio regionale. 

Colautti: «Annuncio tardivo»

Le dichiarazioni di Alessandro Colautti  in merito alla rinuncia della governatrice Debora Serracchiani alle Regionali 2018: «Quello di oggi è un annuncio che si è fatto attendere per troppo tempo e di conseguenza ritengo sia stato vissuto male dalla comunità regionale.  La conferma tardiva della non ricandidatura della Serracchiani ha finito anche per offuscare l’azione amministrativa di questi anni e creare all'interno del Pd e della coalizione fibrillazioni e tensioni, a scapito dell’attività politico-istituzionale. La situazione di incertezza ha indebolito infine anche la candidatura di Bolzonello: la decisione di immaginare le primarie è lì a dimostrarlo».

Continua Colautti: «Non faccio parte della curva nord che ha attaccato sempre e comunque la ‘romana’ Serracchiani, a cui riconosco capacità di lavoro e determinazione, ma il Fvg ha non ha bisogno di un amministratore delegato bensì di un presidente percepito come un rappresentante vero della comunità regionale. Sventolare continuamente la bandiera delle tante risorse portate in Regione grazie al doppio incarico - sarà comunque opportuno fare i debiti conti - non colma il  distacco che i cittadini hanno avvertito e che sarà difficile da ricucire per chiunque le succederà». 

Riccardi: «Se ha fatto bene perché scappa?»

«La Presidente Serracchiani ha deciso, come si sapeva da un pezzo, di andarsene a Roma, ma il Fvg, nonostante lei e le sue politiche, resta». Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi.

«E oggi - prosegue il capogruppo azzurro -, chi in questi anni ha sempre combattuto in aula le politiche della Giunta e chi si troverà a governare i prossimi cinque anni, ha il dovere e la responsabilità di pensare a come sistemare i grandi problemi strutturali che la sua azione di governo ci lascia. Le formalizzazioni in politica sono già vecchie prima ancora di essere conosciute. E così la legislatura si chiude con un presidente eletto direttamente che per la prima volta, invece di andare al giudizio degli elettori sul suo operato, se ne va. Abdica per manifesto timore del giudizio di friulani e giuliani».

«La verità è che Debora Serracchiani ha governato più da vicesegretario del Pd che da presidente del Fvg lasciando una regione in litigio su tutto, profondamente divisa ed in mezzo al guado per scelte che lei ha preteso e imposte. Per noi il bilancio è fortemente negativo. Se è davvero convinta di aver fatto così bene, perché scappa?», conclude Riccardo Riccardi.

Savino: «Doveva andare a Roma cinque anni fa»

«Si corona finalmente il sogno di Debora Serracchiani: tornare a Roma e avere un posto in Parlamento». Lo dichiara Sandra Savino, parlamentare e coordinatrice regionale di Forza Italia Fvg.

«L’avesse fatto subito, cinque anni, fa, sarebbe stato meglio per tutti: per lei, che non sarebbe stata costretta a rimanere su un territorio che non ha mai sentito suo e che ha sempre visto come cavia per sperimentare le proprie pessime riforme; per i sindaci e i cittadini, che non si sarebbero visti retrocessi a ultima ruota del carro; per la sanità, che non sarebbe oggi al penultimo posto nel Paese per efficienza; per l’immagina della Regione nel suo complesso, costretta oggi a vedere il proprio modello, costruito in decenni di lavoro e determinazione, letteralmente raso al suolo».

«Ora, alla consolazione di vedere la Presidente finalmente in fuga per Roma, rimane la consapevolezza della sfida storica che la prossima Giunta si troverà di fronte: quella di ricostruire il modello Fvg», conclude Serracchiani.

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