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Ciani: «Il Ministero ci dà ragione: gli atti di nascita devono indicare mamma e papà»

L'assessore del Comune di Udine, dopo le dichiarazioni di ieri sera, torna a parlare in un certo senso di "famiglia naturale" attraverso le formalità istituzionali

“Il Ministero ci dà ragione: gli atti di nascita devono indicare mamma e papà”. Con queste parole l’Assessore ai Servizi demografici Alessandro Ciani ha commentato la comunicazione che la Prefettura di Udine ha ricevuto dal Ministero dell’Interno e inoltrato al Comune. La comunicazione nasce dalla richiesta che il Comune ha fatto al Ministero di confermare il proprio convincimento circa l’impossibilità di iscrivere atti di nascita con l’indicazione di persone dello stesso sesso. 

Il commento

“Sin dall’inizio abbiamo sempre ritenuto che la legge non consentisse l’indicazione di due madri o due padri e il Ministero ha confermato la nostra interpretazione. Chi quindi sostiene il contrario va contro la legge, oltre che la realtà delle cose. I bambini hanno diritto di avere una mamma e un papà”. “Gli atti dello stato civile infatti sono atti a contenuto vincolato, devono essere cioè redatti secondo le formule ministeriali che non prevedono l’indicazione di due padri o due madri. L’ufficiale dello stato civile, inoltre, deve applicare la legge, senza svolgere alcuna attività discrezionale. I Comuni che invece iscrivono atti di nascita con l’indicazione di genitori dello stesso sesso fanno battaglie ideologiche violando la legge”. “Continuo a ribadire che per quanto mi riguarda l’espressione ‘due madri’ si legge ‘compravendita di gameti’ e ‘due padri’, ‘utero in affitto’, pratiche aberranti, inaccettabili e contrarie alla legge e al sacrosanto diritto del fanciullo di crescere con una mamma e un papà”, conclude Ciani.

Ciani: "La famiglia è una sola, quella naturale formata da mamma, papà e figli"

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