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Blasoni e Novelli invocano il ricambio generazionale nelle partecipate

I due consiglieri regionali del Pdl lanciano un appello da Udine a favore di un rinnovamento della classe dirigenziale, a cominciare dalle partecipate regionali. Destinatari della richiesta la Giunta regionale e Renzo Tondo

"Nel prossimo giro di nomine nelle partecipate regionali la Giunta scelga amministratori giovani". Parte da Udine l'appello dei consiglieri regionali del Popolo della Libertà Massimo Blasoni e Roberto Novelli. Incontrando un centinaio tra giovani amministratori, dirigenti di partito e semplici iscritti Blasoni e Novelli hanno rilanciato l'idea di "un Pdl come movimento fortemente innovativo".

"Anche nel nostro partito - spiegano - convinvono spinte diverse: una più volta alla modernizzazione, l'altra con un profilo più conservativo. Ci poniamo senza dubbio nella prospettiva di un partito motore per la modernizzazione più in generale del paese e della nostra regione in particolare. Per fare questo occorre avere il coraggio di cambiare e di dare spazio a facce nuove." Di qui l'appello: "Si avvicinano nomine importanti all'interno delle partecipate regionali e alla politica spetta la responsabilità di fare scelte coraggiose. In passato - proseguono - si sono spesso scelti profili di grande esperienza e questo è confermato dall'età media piuttosto elevata dei nominati dalla Regione in enti, agenzie e società partecipate. Basti pensare, a titolo di esempio, che ad oggi non c'è nemmeno un under 40 a presidere un cda o a dirigere una struttura importante. Non si tratta di fare giovanilismo a tutti i costi ma di prendere atto che in molte attività private anche di dimensioni ragguardevoli vi sono manager giovani capaci di esprimere professionalità eccellenti".

"Al presidente Tondo e alla Giunta Regionale lanciamo quindi un appello: iniziamo a dare fiducia ai nostri giovani. In un momento così delicato per le nuove generazioni la politica può lanciare un messaggio di speranza: è un'occasione - incalzano -  da non lasciarsi sfuggire."

Partecipate ma non solo. In linea con lo spirito da "leopoldina" che li ha contraddistinti in questo periodo, i due consiglieri chiedono al partito più democrazia come "strumento per il ricambio". "Se la legge elettorale nazionale dovesse rimanere questa servirebbero elezioni primarie per scegliere la lista di parlamentari. Il cambiamento si fa - concludono - garantendo meritocrazia nelle scelte e competizione tra idee".

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