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Politica

Riforma del Cal, bocciatura da parte dell'Anci

Secondo l'associazione, il disegno di legge tende ad annullare la rappresentatività e l’autonomia dei comuni minando la specialità della regione

È una bocciatura unanime quella dell’Anci nei confronti del disegno di legge “Disciplina del Consiglio delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia” perché tende ad annullare la rappresentatività e l’autonomia dei comuni minando la specialità della regione.

I sindaci sono compatti nell’esprimere un giudizio negativo sulla proposta di riforma che affida la rappresentatività politica all’interno del Cal solo ai 17 presidenti delle Uti escludendo i comuni.

Con la Legge regionale 26 si delineano due livelli istituzionali fondamentali: la regione e i comuni. Mentre le Uti dovrebbero svolgere quelle funzioni che i comuni non possono gestire autonomamente, questi ultimi debbono mantenere il ruolo di proposta politica.

“In questo disegno di legge di riforma del Cal invece - ha spiegato il presidente di Anci Mario Pezzetta - i comuni scompaiono. La rappresentanza dei territori nel Cal viene completamente delegata ai presidenti delle Uti , enti che hanno esclusivamente una funzione ammnistrativa strumentale.  L’interlocuzione politica con la regione deve restare in capo ai comuni, che sono la migliore espressione delle specificità dei singoli territori, le cui peculiarità sono garanti della sopravvivenza della specialità regionale. In questa prospettiva il nuovo CAL deve confrontarsi soprattutto con il consiglio regionale”.

“Come Anci chiediamo che il Cal divenga un organo autorevole e luogo di elaborazione di nuovi contenuti per la competitività e la crescita di tutti territori”.

L’ANCI chiede poi il ripristino della conferenza sanitaria permanente dei sindaci quale organismo indispensabile di accompagnamento della riforma sanitaria.

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