“Acuile” a Buja a parlare di acqua
Debutto pubblico per il Movimento autonomista “Aquila del Friuli” a Buja per discutere sull’acqua pubblica, considerata a ragione “l’oro bianco” del nostro tempo. E’ stata la sala lettura della biblioteca comunale di Buja, messa a disposizione dall’assessore alla Cultura Alberto Guerra a ospitare la piccola ma sentita convention a cui hanno partecipato, oltre al direttivo di “Acuile” con il presidente Luigi Gambellini e il segretario Michele Tomasella, alcuni esponenti di “Front Furlan”, il sindaco di Cercivento Luca Boschetti, il presidente del comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento Franceschino Barazzutti e tra il pubblico notati Marisol Calligaro e Renzo Riva. Introdotto da Dino Temil, portavoce di “Acuile dal Friûl” , il coraggioso sindaco del piccolo comune carnico, Cercivento (677 abitanti), Boschetti ha illustrato l’intero lungo iter burocratico e giudiziale, iniziato già dal suo predecessore De Alti, al solo scopo “ ed è una richiesta dettata dal buon senso del buon padre di famiglia, ha rimarcato, di poter continuare nell’autogoverno della risorsa idrica, unico “petrolio” insieme al bosco che la Montagna può ancora vantare”. Una battaglia, quella dell’acqua in gestione propria, pienamente condivisa e sostenuta da Acuile dal Friûl, il Movimento autoctono friulano distante da ogni partito di stampo italiota. Alcuni anni fa, è bene ricordarlo, si era costituito un trittico di sindaci dell’area montana, come quelli di Forni Avoltri, Ligosullo e Cercivento per difendere questa giusta rivendicazione “dell’ acqua propria” rispetto alla volontà regionale di centralizzare e poi cedere, come è puntualmente avvenuto a Multiutility extraregionali e poi chissà anche internazionali. Sono state avviate procedure di ricorso giudiziario contro la legge regionale, ma poi, alla chetichella, forse anche su forti pressioni, prima Forni Avoltri, poi Ligosullo hanno gettato la spugna. Boschetti e Cercivento no! “ Ci battiamo non solo per noi, ma più in generale per tutta la Montagna dove l’ormai incontrollato depauperamento sociale e umano, le famose sentinelle sul territorio, è sotto gli occhi di tutti, anche dei nostri politici che guardano la frana avanzare inpassibili. Anzi, per agevolarla, si fanno cattedrali nel deserto destinate all’ammasso o piste per il fondo dove non nevica da decenni. La Montagna soffre di non programmazione, ha tuonato il sindaco. Tornando al discorso della gestione integrata dell’acqua in proprio, perché economica a tutti gli effetti, e lo sanno i suoi concittadini che pagano una bolletta di 64 Euro all’anno, cifra di grande ribasso e contrasto con quelle salatissime emesse trimestralmente dalle bollette del Cafc che ha “acquisito” la fallita Carniacque. Boschetti si dice deluso del comportamento degli altri sindaci che gli hanno lasciato il cerino acceso in mano dileguandosi, ma orgoglioso e ancor più battagliero di continuare questa battaglia, non per avere visibilità personale alcuna, ma per una questione di rispetto e giustizia economica, chiamiamola del buon padre di famiglia. “ La gente di Cercivento e del Friuli è con me e la solidarietà mi viene dimostrata giornalmente anche da parte di amministratori anche da fuori regione, e questo mi da la forza di continuare questa lotta impari, a dispetto dei gufi. Porteremo, se necessario, il problema a livello nazionale ed europeo, ma non molleremo, convinti che siamo nel giusto e sostenuti da una legge “la Galli”, recepita a suo tempo dalla Regione, che prevede la possibilità ai comuni fino a 1000 abitanti di gestire in autonomia il servizio integrato dell’acqua”. Sibillina una domanda: si sente solo o accerchiato? “Solo ma con la gente” è stata la risposta. L’intervento di Boschetti, a dette di molti, un martire dei giorni nostri, si è concluso tra gli applausi dei convenuti come pure quello di Franceschino Barazzutti, l’ottantenne battagliero ex di tanti impegni politici, da consigliere regionale a sindaco emerito della ricostruzione dopo il sisma del 1976, e definito “ultimo dei Moicani” della Carnia. Barazzutti con la sua conosciuta verve parlantina ha sostenuto la vera e fondamentale battaglia che Cercivento continua “e deve continuare” e si è scagliato contro tutti i sindaci della Montagna per la poca unità dimostrata, non solo per una risorsa fondamentale come l’acqua, auspicando un repentino ripensamento, altrimenti “pe Mont” sarà la fine. Ha portato il significativo esempio di Ovaro che vanta ben 10 acquedotti nelle sue 14 frazioni. Questa si chiama “civiltà dell’acqua” è va a merito dei nostri lungimiranti avi, non perdiamola ha concluso. La proficua serata, inframmezzata da alcune domande del pubblico, è stata chiusa dal presidente di “Aquila del Friuli” che dopo aver toccato alcuni punti del programma elettorale del suo Movimento autonomista ha mandato due segnali distinti, il primo quello di una unità d’intenti con “Fronte Friulano” e altri gruppi autonomisti distinti e distanti da tutti i partiti italioti per un asse convergente alle prossime elezioni Regionali e uno di totale contrarietà riguardo alle “disastrose riforme prodotte dalla Giunta Seracchiani quali Sanità e Uti che hanno lacerato il tessuto sociale del Friuli portandolo indietro di 200 anni e di cui il PD deve assumersi tutte le responsabilità”. Gambellini ha dato poi appuntamento ai prossimi incontri pubblici sul territorio di “Acuile” distribuendo copie del suo programma elettorale e del giornalino informativo “ Scriul de Acuile”. (cs 12/17 dt)