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25 aprile "vietato", Salmè scrive al sindaco Honsell

Dopo l'invito a non presenziare alla cerimonia in piazza per la Festa della Liberazione in candidato sindaco si rivolge al primo cittadino

Nei giorni scorsi l'esponente politico di Fiamma Nazionale Stefano Salmè, candidato a sindaco di Udine, ha fatto sapere di "non essere gradito" dalle forze dell'ordine alle manifestazioni che si terranno in città per la Festa della Liberazione del prossimo 25 aprile. Per questa ragione ha deciso di rivolgersi al sindaco Furio Honsell, chiedendo che venga rispettato il "principio della eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”.

La lettera di Stefano Salmè a Honsell.

Egregio sig. Sindaco, in qualità di Segretario nazionale del movimento denominato “Risorgimento Sociale Italiano-Fiamma Nazionale”, La informo circa la mia intenzione di partecipare alle celebrazioni della Ricorrenza del 25 aprile, organizzate ogni anno dal nostro Comune.

Non nego che la tradizione politica alla quale appartengo sia diversa e lontana rispetto a questa ricorrenza, ciononostante ritengo importante la nostra presenza per una serie di motivi che Le espongo.

Preliminarmente ritengo che accettare l’invito della questura (anche se solo verbale) a non partecipare alle celebrazioni, seppur motivato da presunte ragioni di ordine pubblico, significherebbe sfregiare il principio della “eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”.

In secondo luogo il mio attuale ruolo di “candidato Sindaco” mi impone di dimostrare alla cittadinanza quella necessaria capacità di “svestirsi” del proprio colore politico e garantire quella terzietà indispensabile per ricoprire un ruolo pubblico.

Infine spero che anche Lei auspichi quella necessaria riconciliazione nazionale, che, iniziata con la cosiddetta seconda repubblica, si è arenata poi nella lotta politica quotidiana e che rappresenta, ancor oggi, una formidabile zavorra storica per la nostra Nazione.

Se dovessi essere io, dopo le prossime elezioni, a ricoprire il ruolo di Sindaco della nostra città, da un lato rispetterei la scelta di chi ritenne di difendere la Patria combattendo nella Resistenza e nel contempo mi adopererei per ricordare con una targa, (come chiesto più volte nel corso dei decenni) nel cimitero monumentale di Udine, chi,  per una scelta legata all’idea dell’ “onore d’Italia”, ritenne di difendere la medesima Patria italiana militando nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana.

Aspetto una sua opinione circa la mia, la nostra presenza, alle celebrazioni del 25 aprile.

Colgo l’occasione per fare a Lei ed alla sua famiglia i più sentiti auguri di buona Pasqua.

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