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Assegno unico 2024: scadenze, obblighi e maggiorazioni tutto quello che c'è da sapere

L'ammontare della misura va adeguata ogni anno al costo della vita. Ecco cosa accade per il 2024

Anno nuovo, Isee nuovo e, nel caso in cui ci fossero stati dei cambiamenti rispetto all'anno precedente, nuove incombenze per quanto riguarda l'assegno unico e universale.

Prima di capire cosa cambi nel 2024, comunque, è d'obbligo una premessa: le domande di assegno Unico e Universale per i figli a carico non devono essere ripresentate ogni anno. Per questo motivo, per chi avesse già fatto richiesta negli anni passati non deve fare nulla. Questo, però, a parità di condizioni. Se, infatti, ci sono state variazioni nel nucleo familiare, come la nascita di un nuovo figlio, la domanda va ripresentata.

L’assegno unico spetta anche ai maggiorenni, fino al compimento dei 21 anni, se soddisfano determinate condizioni. Quando compiono 18 anni, quindi, bisogna comunicarlo all'Inps e la modifica deve essere tempestiva, anche perché non è retroattiva

Oltre ai casi già citati, si deve comunicare prontamente all’Inps anche il cambiamento relativo allo stato di disabilità del figlio (ad esempio per aggravamento); variazione dello status di studente per figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni; separazione dei coniugi; nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori; variazione delle modalità di pagamento

Obbligo di presentazione nuova Dsu

Fatte salve, quindi, le modifiche al nucleo familiare viste sopra, quello che è obbligatorio è presentare una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) per il 2024, correttamente attestata per ottenere a partire da marzo 2024 l'importo corretto dell'assegno Unico. Qualora la nuova Dsu sia presentata entro il 30 giugno (2024), gli importi  dell'assegno eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei dovuti arretrati.

Per chi effettua il rinnovo dell’Isee dopo luglio, l’importo viene ricalcolato a decorrere dalle mensilità successive, senza effetti retroattivi.

In assenza di una Dsu aggiornata, l'importo erogato sarà quello minimo (così come per chi non presenta un'attestazione Isee).
La domanda va quindi presentata solo la prima volta, per esempio alla nascita del figlio. Ma per assicurarsi che l’importo resti correlato alla propria situazione reddituale, nei successivi anni si deve richiedere il rilascio della nuova attestazione del proprio Isee. Per richiedere l’Isee 2024 si ha tempo fino al 29 febbraio 2024.

Dal 1° gennaio in vigore il nuovo Isee 2024, cosa cambia e come richiederlo

A quanto ammonta l'assegno per il 2024

Come stabilito dal Dlgs 230/2021 che disciplina questo tipo di aiuto, l'ammontare destinato ai genitori va adeguato ogni anno al costo della vita. L’inflazione ha portato dunque il Governo ad adeguare l’importo della misura.

Nel 2024 la quota più alta dell’assegno unico scatterà sotto la soglia Isee di 17.090,61 euro, dai 16.215 euro del 2023. Si passerà così dai 189,20 euro massimi a figlio del 2023 a 199,4 euro per figlio, circa 10 euro in più. La quota minima mensile, che si applicherà alle famiglie con un Isee superiore a 45.575 euro, salirà invece da 54 a 57,2 euro per figlio.

Le maggiorazioni

Aumenteranno anche le maggiorazioni. Per chi ha Isee più basso le maggiorazioni per chi ha più di due figli porteranno l’assegno all’importo di 96,9 euro, a 119,6 euro per i figli non autosufficienti fino ai 21 anni, 108,2 euro per i figli con disabilità grave sotto i 21 anni, 94,9 euro per i figli con disabilità media fino ai 21 anni.

Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati in caso di: nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo); madri di età inferiore a 21 anni; nuclei con quattro o più figli; figli affetti da disabilità; figli di età inferiore a un anno; figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e Isee fino a 43.240 euro

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