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Un friulano scopre l'abete bianco più grande del mondo

L'impresa è del tarcentino Andrea Maroè. La pianta è stata scovata in Montenegro, nel parco nazionale di Biogradska Gora

È stato scoperto dal friulano Andrea Maroè, nella foresta montenegrina del Biogradska Gora National Park, l'abete bianco più alto e più grosso del mondo. L’annuncio è stato dato ieri dallo stesso Maroè, agronomo di fama internazionale, presidente della Giant Trees Foundation, associazione nata con l’obiettivo primario di potenziare la conoscenza dei grandi alberi attraverso la loro corretta individuazione, il loro studio e la loro tutela e poter contribuire in maniera efficace anche ad uno sviluppo ecosostenibile, sia delle popolazioni direttamente coinvolte con la vita della foresta, sia di tutta l’umanità.

L'albero

La recente scoperta apre dunque nuove porte alla ricerca scientifica in ambito naturalistico: l’abete, chiamato Doria Gtf, in onore alla fondatrice di Giant Tree Foundation Onlus Ets, è alto 59,71 metri e la circonferenza, a petto uomo, misura 7,13 metri. È attualmente il più alto e il più "largo" in diametro  al mondo della sua specie, il secondo albero autoctono più alto d'Europa, e il nono considerando tutte le specie presenti, anche importate, del nostro continente.

La spedizione

Ma l’abete bianco non è stata l’unica scoperta della recente spedizione nei paesi balcani  del team di esploratori della Gtf, composto da sei persone e capitanato dal dottor Andrea Maroè. Partiti in moto da Tarcento, dove ha sede la fondazione, gli esploratori hanno percorso oltre 3mila chilometri nei balcani attraversando e studiando le foreste di Bosnia, Montenegro, Albania, Macedonia e Grecia. Hanno censito oltre una trentina di grossi esemplari arborei, hanno scoperto alcune foreste residuali di antichi platani e alcuni tra i castagneti più vetusti dei Balcani, ma la scoperta più importante resta comunque  quella  dell' immenso abete bianco. La scoperta è importante perchè non vi erano fino ad oggi evidenze scientifiche della possibilità di questa pianta di raggiungere altezze vicine ai 60 metri.

Maroè

«Potrebbe effettivamente misurare anche più dell'altezza rilevata in quanto il "nido di cicogna" che si forma alla sommità di questi alberi quando sono molto vecchi, può impedire di centrare da terra col laser la cima più alta. Dovremo aspettare di arrampicarlo e misurarlo in treeclimbing per avere la misura definitiva, che dicerto non può essere inferiore a quella definita col laser, ma la misura attuale resta comunque già un incredibile primato se si pensa che la precedente misura scientifica accreditata per questa specie era di ben tre metri inferiore. Devo comunque ringraziare il grande abete bianco perchè sembrava che ci aspettasse. Infatti l''abbiamo scoperto quasi per caso, quando stanchi stavamo rientrando da una delle nostre perlustrazioni, attraversando una parte di foresta dove alcuni anni fa si era abbattuta una violenta tempesta sradicando gli alberi più alti e più grossi. Speravamo che qualcuno si fosse salvato, ed in effetti in una valle protetta dai venti dominanti, ci siamo imbattuti in questo gigante che svettava di oltre 7-8 metri sulla chioma degli altri, seppur già enormi giganti» ha dichiarato Andrea Maroè.

Progetti futuri

A ottobre la fondazione si presenterà ufficialmente alla stampa, con la partecipazione dell’intero comitato scientifico, di cui fanno parte scienziati e ricercatori  italiani e stranieri di fama internazionale mentre a gennaio, in collaborazione con importanti Organizzazioni Internazionali pubbliche e private, ha già organizzato una avventurosa esplorazione nella foresta Amazzonica dell'Ecuador, per la quale sta aspettando solo il placet della National Geographic Society.
 

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