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La Regione premia chi si impegna per la sostenibilità

Psr e Por Fesr 2014-2020 Fvg hanno chiamato a un confronto sul tema esperti da tutta Italia, all'Auditorium della Regione. Conclusioni a cura degli assessori regionali alle Risorse Agroalimentari Stefano Zannier e all'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli. Premio ai giovani del gruppo Y Revolution, attori dell’iniziativa “Ripuliamo Udine"

Il conferimento di un premio a sorpresa, un voucher del valore di un migliaio di euro per l'acquisto di materiali al gruppo Y Revolution di giovani di Udine, una delle best practice presenti sul territorio nel campo delle azioni dal basso nel campo della sostenibilità, ha suggellato l'evento organizzato dalle Autorità di Gestione del PSR e del POR FESR 2014-2020 della Regione Friuli Venezia Giulia e svoltosi mercoledì all'Auditorium della sede regionale in via Sabbadini a Udine, alla presenza di una folta platea, tra cui moltissimi studenti. 

A consegnare il primo a Ilda Ceka, “front woman” del gruppo che ha realizzato l'esperimento “Ripuliamo Udine” scendendo in piazza per raccogliere i mozziconi di sigaretta, sono stati l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e alla montagna Stefano Zannier e l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, che sono i riferimenti nell'Esecutivo rispettivamente per il PSR e il POR FESR.

“Qui si è fatta una scelta diversa – ha spiegato Zannier -, invece di regalare gadget abbiamo deciso di dare un sostegno a Y Revolution con un voucher che corrisponde alla cifra destinata a coprire i gadegt.  Un supporto alle loro attività - ha proseguito -, che non ha connotazioni, se non quella di voler rendere un servizio per mantenere pulite le aree urbane. Credo che sia un segnale importante e questo dovrebbe entrare nell’immaginario di tutti come una prassi normale". Zannier ha poi sottolineato, in materia di sostenibilità, che "oggi la sostenibilità è necessaria ma c'è una situazione di oggettivo squilibrio: le interazioni fra le parti sociale, ambientale ed economica sono limitate o mancano del tutto. Bisogna intervenire in modo unitario e congiunto per non alterare una delle tre componenti a sfavore delle altre. C'è bisogno di un percorso anch'esso sostenibile che ci permetta di raggiungere l'obiettivo finale". 

Un plauso per la sinergia tra i fondi strutturali PSR e POR FESR 2014-2020 del FVG è stato espresso dall'assessore Zilli. "La sinergia tra i fondi strutturali è un modello di lavoro efficace che porta i suoi frutti - ha commentato - perché lavorando insieme le due Autorità di gestione permettono alle due direzioni e a tutti i partner di progetti europei di avere una visione complessiva sul tema della sostenibilità: un metodo che vorremmo replicare anche con la futura programmazione europea: per dare risposte a 360 gradi,  occorre lavorare in squadra".   
L'evento annuale, moderato dal giornalista Nicola Angeli, e si è articolato in due sessioni con numerosi approfondimenti a cura di tecnici, esperti, imprese, intellettuali, rappresentanti di enti pubblici intorno al tema portante della sostenibilità ambientale, economica, culturale e sociale. Dalla sostenibilità su scala locale e globale, tra scelte individuali e collettive, al clima e mutamenti climatici, dalla biodiversità all'uso sostenibile del mare, dall'alimentazione e nutrizione per il futuro all'economia circolare. La “facilitatrice”, a mezzo di illustrazioni realizzate in tempo reale per agevolare la fruizione degli argomenti trattati, è stata Federica Tabone (anche psicologa del lavoro).

Gli interventi

Nicola Gasbarro, antropologo e docente Università degli Studi di Udine, intervenendo sul tema “Sostenibilità: una finestra sul futuro”, ha sottolineato che “un mondo dove l'1% più ricco della popolazione detiene il 47% della ricchezza non è non sostenibile socialmente. I giovani cominciano ad avvertire che il futuro non può essere più pensato come continuazione del presente. Non conviene neppure a noi andare avanti così. Bisogna creare, come accade attraverso questo convegno, la coscienza che la sostenibilità deve diventare per noi una passione altrimenti non ce la faremo”.

Di “Clima e cambiamenti climatici” ha parlato Stefano Micheletti, direttore dell'Osmer-Arpa, Osservatorio Meteorologico Regionale del Fvg. “Nella nostra regione – ha evidenziato - l'aumento della temperatura è superiore a quello rilevato nel resto del mondo, più di un grado di aumento di temperatura media al di sopra dei valori pre-industriali. Siamo particolarmente esposti e colpiti da cambiamento climatico – ha proseguito – con precipitazioni abbastanza stabili, a livello annuo, ma con indizi di mutamento di regime, con primavera-estate più asciutta e autunno-inverno più piovose. I cambiamenti – ha concluso - stanno avvenendo in tempi rapidissimi e il cambiamenti sono dovuti in larga parte ad atttività antropiche, anche secondo tutti i modelli di simulazione”.

Donata Melaku Canu dell’Istituto di Oceanografia e Geofisica sperimentale di Trieste, soffermandosi sull'Uso sostenibile del mare, ha spiegato che l'attività dell'Istituto consiste “nell'acquisire dati sul mare, per elaborare modelli e cercare di capire come i nostri sistemi si sono comportati in passato, per prevedere che cosa potrà succedere nel futuro. Valutando la sostenibilità di alcune attività sul mare, come abbiamo cercato di fare per la mitilicoltura nel golfo di Trieste - ha aggiunto -, capiamo come possiamo o dobbiamo regolare le nostre attività a monte”. 

La parola è passata poi a Pierpaolo Zanchetta della Regione Friuli Venezia Giulia, il quale ha sottolineato che “la biodiversità va preservata per preservare noi stessi". "Nell'arco di 150 km - ha spiegato - in Friuli Venezia Giulia abbiamo la stessa biodiversità che esiste nella fascia tra Francoforte e Amburgo (800km), quindi davvero – ha proseguito - la nostra è la regione della biodiversità naturale, culturale e anche linguistica. Si sta cercando di tutelare il territorio e la biodiversità, attraverso i progetti life, ad esempio, e i progetti di ripristino naturalistico, tuttavia – ha concluso -, gli sforzi che stiamo facendo non sono ancora sufficienti. Bisogna coinvolgere tutti in questo impegno, a cominciare dai singoli cittadini”. 

Marco Iob del Cevi, Centro di Volontariato Internazionale attivo con numerosi progetti sull'acqua, ha lanciato un allarme 'idrico' anche in Friuli Venezia Giulia. “In una regione pur ricca d'acqua – ha detto - utilizziamo più risorsa di quella che naturalmente si riesce a rigenerare e le nostre falde acquifere non godono di buona salute. Che fare? Partiamo a livello di istituzioni copiando ciò che ha fatto la vicina Slovenia, inserendo nella sua Costituzione il diritto inalienabile di ogni singolo cittadino all'acqua potabile”.

Fabio Dandri dell’APE FVG (Agenzia per l'energia del FVG), ha segnalato cinque azioni da sviluppare per promuovere concretamente la sostenibilità, in un'epoca in cui “migliorano le tecnologie per produrre energia, ma anche aumentano i consumi". Le azioni sono “uso di fonti rinnovabili, costruzione di reti per sfruttare la disponibilità energetica (comunità dell'energia), sviluppo delle tecniche di conservazione e recupero dell'energia sprecata, e poi un cambiamento del nostro stile di vita energivoro che va modificato. Un altro passo importante – ha aggiunto Dandri – è unire i saperi ultra-specialistici a piani e programmi che ci coinvolgano tutti, e la Regione ha iniziato ad avviare questa strategia”.

Se il professor Francesco Rosa dell'Ateneo friulano ha sottolineato che il futuro dell'agricoltura “sarà sempre più basato su tecnologie intelligenti, nanomateriali, informatica, nella direzione non di una decrescita felice, ma piuttosto di una crescita virtuosa”, Anna Lombardi di Udine Design Week e Mudefri ha evidenziato con forza che “la materia naturale, come legno e metallo, e quella artificiale, come la plastica, sono al centro della riflessione nel mondo del design oggi, per capire come queste possano essere riutilizzate e differenziata: dunque il tema del riciclo e del riuso è diventato assolutamente cruciale”. 

Cinzia Fachin e Andrea De Colle di Animaimpresa hanno spiegato l'azione della loro associazione per la divulgazione concreta della cultura della sostenibilità e della responsabilità sociale nel tessuto delle piccole e medie imprese. “La rete è importante per la divulgazione delle buone pratiche – ha detto Fachin - e uno dei metodi che usiamo è il gioco Csr, Corporate Social Responsibility, Business Game, una simulazione per imparare in modo divertente”. Infine Diego Benvengnù, energy manager del Comune di Padova, ha raccontato come l'amministrazione patavina nel 20017 abbia creato un bilancio ambientale, diviso in otto aree tematiche, “con indicatori misurabili, che viene approvato dal consiglio in parallelo al bilancio economico e finanziario". "Così – ha spiegato - ci si deve concentrare su cosa fare e come farlo, assumendosi la responsabilità di attuare scelte concrete”.

Le "pratiche migliori"

Nella seconda parte dell’evento, protagoniste sono state esposte numerose case history aziendali e interessanti best practice anche nel settore pubblico: “La fabbrica intelligente” a cura di Massimo Agostini (Idea Prototipi), “La nascita del Distretto di Economia Solidale” a cura di Paola Fabello (Cooperativa Pan e farine dal Friûl di Mieç), “Economia circolare: il progetto REBORN” a cura di Nicola Masolini (Calzaturificio Masolini), “Il rispetto della natura nella produzione” a cura di Marino De Santa (Legnolandia), il Risparmio energetico pubblico: nuovo ospedale di Pordenone, illustrato da Loretta De Col, Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 5 per il Friuli Occidentale, “La sostenibilità scende in strada” a cura del Gruppo Y Revolution di Udine, gruppo di giovani imprenditori nel social marketing, appoggiato da due aziende a livello commerciale e formativo, che ha deciso di creare una nuova iniziativa, scendere in piazza per raccogliere dei mozziconi di sigaretta, piccolo gesto che può favorire un cambiamento, attraverso l'assunzione di una responsabilità personale.

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