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Dal 29 febbraio al 2 marzo

Obiettivo "Zero Gradi di Separazione": una tre giorni dedicata all'inclusività

Il progetto, alla sua seconda edizione, è destinato agli operatori e alle operatrici del settore culturale (massimo 30) e sociale. L’obiettivo è promuovere l’inclusione culturale e facilitare la partecipazione di persone con disabilità agli eventi performativi (teatro, danza, performance)

Torna, il 29 febbraio, il 1° e 2 marzo 2024, allo Spazio35 di Udine, per la sua seconda edizione, “Zero Gradi di Separazione”: progetto formativo destinato agli operatori e alle operatrici del settore culturale e sociale (massimo 30) attraverso il quale si intende promuovere l’inclusione e facilitare la partecipazione di persone con disabilità agli eventi performativi (teatro, danza, performance) legati al contemporaneo. L’idea progettuale si deve all’associazione Quarantasettezeroquattro, grazie al sostegno di Go 2025!, della Regione e dell’8 per Mille Valdese, in collaborazione con la rete Intersezioni Fvg, Spazio 35 e l’Unione Ciechi di Gorizia.

Il programma

Giovedì 29 febbraio 2024, dalle 14 alle 18, l'associazione Fedora parlerà di cos’è e di quali sono gli approcci all’accessibilità culturale, offrendo anche informazioni su policy europee e nazionali e definendo i modelli di disabilità. Venerdì 1° marzo, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17, si entrerà nell’ambito di quali barriere esistono e per quali pubblici oltre alle strategie per abbatterle. Sono previste anche delle esercitazioni pratiche per l’analisi delle barriere e la definizione di possibili strategie di implementazione dell'accessibilità dei progetti dei partecipanti. Sabato 2 marzo, sempre dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17, è previsto un focus sulla comunicazione accessibile la quale si basa su diversi aspetti fondamentali che mirano a garantire l'accesso equo e inclusivo alle informazioni e alle risorse per tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità o caratteristiche individuali. Questo approccio cerca di eliminare le barriere che potrebbero limitare l'accesso a informazioni cruciali per la partecipazione attiva nella società. I relatori saranno Elena Panciera (consulente di comunicazione e formatrice. Da alcuni anni il suo focus è la comunicazione inclusiva, gentile e rispettosa delle diversità); Elia Zeno Covolan (un graphic designer, consulente per l'accessibilità e illustratore. È membro di Al.Di.Qua.Artists); Niccolò Finocchiaro (dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Gorizia, consulente per l'accessibilità digitale).

Formazione e azione

Anche nel 2024 a curare la tre giornate formativo-esperienziali, all’insegna di corsi intensivi di approfondimento e laboratori, sarà l’associazione Fedora (Ginevra Bocconcelli e Valeria La Corte,) che promuove l’accessibilità in ambito culturale per persone con disabilità (con particolare attenzione alle disabilità sensoriali) con l’obiettivo di generare i presupposti per una vita culturale di tutti e tutte maggiormente accessibile ed educando la società a un nuovo approccio alla disabilità.

«Zero Gradi di Separazione vuole essere una visione, l’inizio di un cammino volto a contrastare l’esclusione degli artisti e delle artiste disabili e facilitare l’accesso del pubblico con disabilità attraverso alcune azioni concrete. L’esperienza formativa fatta lo scorso anno è stata molto importante. Ha portato una grande ricchezza non solo al nostro team, ma anche a coloro che hanno deciso di seguire le lezioni: ognuno a seconda delle proprie possibilità ha sperimentato un diverso approccio con il pubblico ed ha programmato azioni inclusive sostenibili. Per quanto riguarda invece l’edizione 2023 di In\Visible Cities, il nostro festival, gli appuntamenti accessibili programmati sono stati di grande impatto ed il pubblico li ha saputi apprezzare nella loro pienezza.  Il nostro primo timido ma significativo passo verso l'accessibilità è stato quello di rivolgerci anche alle persone cieche ed ipovedenti mappando tutti gli spazi del festival e programmando performance accessibili grazie alle mappe tattili e all’audio audioguida poetica», ha ricordato Miriam Paschini, di Quarantasettezeroquattro, che cura il progetto.

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