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Il progetto alla sua terza edizione

Mestieri della scena, artigiani e artisti insieme per salvare le professioni della cultura

Presentato Mestieri della Scena, progetto di Teatro Club Udine unico nel suo genere in Italia, che coinvolgerà oltre a Udine anche il territorio goriziano

Un progetto unico in Italia e con l'ambizione, grazie a GO2025!, di varcare anche i confini nazionali. Torna, per il terzo anno consecutivo, Mestieri della Scena, il progetto messo a punto da Teatro Club Udine, che ha avuto la fortunata intuizione di mettere assieme il mondo della creazione artistica con quello dell'artigianato produttivo. E se nei primi due anni di vita l'iniziativa ha raccolto sempre più interesse a Udine, dov'è nata, quest'anno si allarga anche a Gorizia coinvolgendo sempre più partner e ragazzi.

La terza edizione del progetto è stata presentata stamani, 9 ottobre, nella sede di Teatro Club a Udine alla presenza dei principali attori di questa “cordata” che unisce da un lato i custodi di antichi saperi manuali capaci di trasmettere alle giovani generazioni la propria esperienza e, dall'altro, chi quei saperi e quelle abilità ha deciso di portarli su un palcoscenico. A illustrare nel dettaglio l'iniziativa, infatti, c'erano la presidente di Teatro Club Udine, Alessandra Pergolese, il responsabile artistico dei progetti educativi di Teatro Club Udine, Francesco Accomando, la presidente della Commissione Cultura del Comune di Udine Antonella Eloisa Gatta, il direttore di Confartigianato Imprese Udine Luca Gortani, il direttore dell'Ente Regionale Teatrale del Fvg Alberto Bevilacqua, il presidente Confartigianato Imprese Gorizia, Ariano Medeot e la presidente di ArsAtelier Centro Internazionale di Musica e Arte- Gorizia, Alessandra Schettino.

L'urgenza di un ricambio generazionale

«Si tratta di un progetto unico nel suo genere in Italia – spiega Accomando – e che forte del successo ottenuto a Udine, abbiamo voluto ampliare coinvolgendo anche i ragazzi e le ragazze di Gorizia. Non esistono esperienze di questo tipo e se da un lato è importante per i giovani conoscere questi mestieri, dall'altro, dalla parte di chi già li svolge per professione, c'è la consapevolezza dell'urgenza di un ricambio generazionale che attualmente manca. Ma c’è di più. Pensionamenti, la mancanza di organici percorsi regionali di formazione e, non da ultimo, la stangata provocata dalla pandemia che ha fatto sì che tecnici e artisti abbiano abbandonato il teatro per occuparsi d’altro, hanno creato dei vuoti di risorse umane da riempire con nuove leve».

«Mestieri della Scena – commenta Pergolese – si inserisce nel solco di quel filone, che abbiamo avviato negli ultimi anni, volto all’offerta di percorsi educativi in ambito teatrale e dedicato agli studenti delle scuole superiori a complemento dell’esperienza del Palio Teatrale Studentesco. Con questo progetto – prosegue – abbiamo voluto rappresentare una sorta di tributo ai maestri artigiani che dietro le quinte costruiscono giorno per giorno, con passione e competenza, il successo del teatro. Ma “Mestieri della Scena” vuole anche e soprattutto essere un’occasione per i giovani di un viaggio a 360 gradi nel mondo del teatro, in tutte le sue componenti, per cogliere quella sinergia di competenze e maestrie, che dà vita ogni volta allo spettacolo, rinnovandone l’illusione ed emozione».

I mestieri “da apprendere”

Scopo di Mestieri della scena è sempre quello di offrire a giovani under 35 un percorso di esperienza e conoscenza artistica e tecnica, teorica e pratica, di quelle relazioni e quei procedimenti che compongono il complesso e affascinante meccanismo che porta alla produzione di uno spettacolo teatrale. Suddivisi in diversi ambiti, ragazzi e ragazze potranno scoprire così i segreti della scenografia, scenotecnica e macchinistica, ma anche costumi e sartoria, così come trucco e parrucco, disegno luci, impianti e apparecchiature di illuminotecnica, musiche di scena, effetti sonori, studio di registrazione, la gestione del pubblico, accoglienza e la gestione delle emergenze, l'organizzazione e la direzione di scena e, infine, la fotografia di scena. Un'attenzione speciale, infine, quest'anno verrà data al tema della disabilità, sia dal punto di vista dell'accessibilità da parte dei fruitori del teatro, sia dalla parte di chi “sta dietro le quinte”.

Le fasi del progetto fino alla messinscena di uno spettacolo

Ogni gruppo incontrerà in momenti diversi i rispettivi maestri che racconteranno loro alcuni momenti della loro esperienza professionale e alcuni elementi teorici, ma anche pratici, della propria competenza. Così, nei rispettivi laboratori artigiani, verrà preparato un piano di lavoro finalizzato alla realizzazione di un vero e proprio spettacolo che andrà in scena il 28 novembre al Teatro Palamostre di Udine e il 5 dicembre al Kulturni Center Lojze Bratuž di Gorizia.

Le collaborazioni

Ricco e prestigioso, si diceva infine, il pool di enti e istituzioni coinvolti. Oltre alla Regione Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Friuli, Mestieri della Scena è realizzato in partenariato con con l'Ente regionale teatrale del Friuli Venezia Giulia, Confartigianato Imprese Udine, Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine e per il capoluogo isontino con Confartigianato Imprese Gorizia, Arsatelier Centro internazionale di musica ed arte e SdgzUres Unione regionale economica slovena

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