2^ Udine Free Bike, tutti in sella per stare insieme e in salute
Domenica 24 settembre sarà il giorno della seconda edizione della Udine Free Bike, la pedalata ecologica e turistica organizzata dal Dipartimento Salute Mentale e Dipartimento Dipendenze, dalla Cooperativa Cosmo, dall'Associazione Trallallà e dalla Comunità terapeutica La Meta e che vede fra i partner del progetto l'associazione Icaro, la sezione Ana di Udine - gruppo di Villaorba - , la fondazione "Casa dell'Immacolata di don Emilio De Roja, Asd ciclo assi Friuli, il comune di Udine, Italia nostra, Federsanità Anci Fvg e la comunità Meta. La manifestazione ha lo scopo di promuovere il benessere psicofisico e sociale delle persone che afferiscono ai Dipartimenti della Salute Mentale e delle Dipendenze dell'Asuiud. Assieme a loro pedaleranno ciclisti esperti e meno esperti accomunati dal desiderio di passare una giornata di festa all'insegna della bicicletta.
Il programma prevede un percorso di circa 24 Km, con partenza dal parco S. Osvaldo, che si snoderà per le strade dei comuni di Udine e Tavagnacco e si concluderà di nuovo al parco. La quota di iscrizione di 10 euro comprende l'assicurazione, la maglietta e un buono per il pasta party. Le persone che vorranno, invece, raddoppiare la solidarietà possono fare un versamento superiore ai 10 euro e/o donare un libro che sarà utilizzato per incrementare la biblioteca del carcere di Udine e riceveranno la medaglia in ceramica fatta a mano da alcune persone residenti in carcere e dai giovani del Sert, servizio per le tossicodipendenze, di Udine. Gli ospiti della comunità Meta insieme agli operatori della cooperativa Cosmo hanno invece realizzato l'impostazione grafica, maglietta e sito web.
La presentazione
A presentare l'iniziativa, oggi nel palazzo della Regione a Udine, in una conferenza stampa, è intervenuta anche l'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca. "Un'iniziativa concreta che va nella direzione dell'inclusione perché stare bene significa anche vivere in una comunità in cui ti senti a tuo agio. Un evento che coinvolge tutti i cittadini e a cui hanno collaborato molti soggetti del territorio, dall'Azienda sanitaria alle associazioni di volontariato fino alle istituzioni, e che incentiva i cittadini a mettere in atto una pratica sportiva che noi promuoviamo nei piani regionali di
promozione della salute. Lo sport è uno degli strumenti della prevenzione della salute: fa bene al fisico e alla mente". Telesca ha sottolineato l'importanza di questa sinergie fra soggetti che ha permesso di dare avvio all'evento cicloturistico ed ha espresso l'auspicio che la manifestazione valorizzi il parco S. Osvaldo: "un luogo che, per il suo passato, può oggi rappresentare il simbolo di un'inclusione vera. In quest'ottica va valorizzato per diventare sede di manifestazioni ricreative e culturali".
Ad illustrare la manifestazione, che quest'anno è dedicata alla memoria di Maurizio Battistutta – fondatore dell'associazione Icaro, garante dei diritti dei detenuti del carcere di Udine - sono intervenuti la consigliera del comune di Udine con delega alla VI circoscrizione Eleonora Meloni e il presidente dell'associazione Trallallà Massimiliano Goberti che hanno evidenziato in particolare che Udine free bike è una manifestazione cicloturistica non competitiva, senza fini di lucro e aperta a tutti i cittadini con l'idea di fondo di trascorrere una giornata di festa mettendo al primo posto la
bicicletta, il movimento, la salute e la relazione tra le persone.
CONTESTO E OBIETTIVI
In un contesto dove le persone con disturbo mentale e dipendenze patologiche sono a rischio di esclusione sociale, solo con la relazione si può affrontare il disagio nella sua duplice faccia reale e sociale , prendendo in causa, assieme ai sintomi e alle manifestazioni morbose, i pregiudizi, le paure e le diffidenze che ancora circondano queste criticità. Gli stereotipi di pericolosità, imprevedibilità e desocializzazione pongono le persone rese deboli e indifese dalla patologia ai margini della società come se l’inabilità di conformarsi alle regole e agli “standard di normalità” o l’abulia, loro attribuita, intesa come rifiuto all’integrazione, dipendesse dalla loro esplicita volontà e consapevolezza. Le difficoltà relazionali e quelle che coinvolgono l’ambito sociale come la discriminazione e lo stigma vanno affrontate in un progetto congiunto dove i servizi pubblici, le cooperative sociali, le associazioni di volontariato ed i privati possono unire le proprie risorse per un fine comune. La leva dello sport interpretato in forma non competitiva ma ludico-amatoriale, modulato da figure di riferimento in grado di veicolare emozioni positive e sentimenti di accettazione nel gruppo, può essere uno strumento agonista in questa realtà di disagio sociale in persone rese deboli e indifese dalle loro difficoltà. Gli obiettivi della manifestazione sono dunque molteplici: l'aggregazione e l’integrazione; mettere in relazione le persone; sensibilizzare ed informare la popolazione; convincere della concreta possibilità di vivere una socialità positiva con equilibrio pur soffrendo di un disagio mentale e/o di dipendenze patologiche.