Turf, viaggio nelle citta’ immaginarie, dove non tutto e’ quello che sembra
Come sarebbe vivere in una città dove tutti si possono incontrare solo una volta? Dove ognuno è sempre straniero rispetto agli altri? Quali regole, in questo caso, si porrebbero alla base della convivenza? E’ da domande come questa che prende spunto TURF, laboratorio creativo che ha coinvolto 13 classi dello Ial di Udine e Pordenone, chiamate ad ipotizzare altrettante città immaginarie dove tutto appare sovvertito, ripensato, rielaborato rispetto alla realtà. In parte gioco di ruolo, in parte strumento per indagare relazioni e riflettere su quesiti di natura filosofica ed etica, TURF rappresenta un percorso articolato di connessioni, dove realtà e immaginazione sono una lo specchio dell’altra, dove - come suggerisce lo slang dell’acronimo scelto – lo spazio non è di chi lo possiede, ma di chi lo vive.
“Abbiamo voluto avviare i nostri ragazzi ad un percorso di ricerca – spiega l’ideatore del laboratorio, Francesco Paolo Isidoro – presupponendo che la città sia il luogo ideale dove porsi delle domande, dove indagare legami e comportamenti, ipotizzare soluzioni”. Ne sono nati 13 differenti “progetti”, 13 città immaginarie ciascuna realizzata utilizzando percorsi creativi diversi: collages, plastici, elaborazioni grafiche, amplificati da una dimensione sonora che prende spunto dall’esistete prima di essere, anche in questo caso, rielaborata. “Ogni progetto - prosegue Isidoro – ha una sua valenza, un suo significato e rispecchia in qualche modo le reazioni che i ragazzi hanno avuto alla proposta che gli abbiamo fatto”. Tutto questo sarà in mostra, oggetto di una installazione assolutamente affascinante, a Udine (e prossimamente a Pordenone), in Corte Morpurgo dal 24 al 26 maggio, e la sera del 25 – dalle 20.30 alle 23 – si terrà una performance live (ingresso libero).