Lirica al Giovanni da Udine, in scena "Rigoletto"
Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, venerdì sera, sul palco ci sarà una delle opere liriche più amate e interpretate al mondo: "Rigoletto" di Giuseppe Verdi.
La serata
Rigoletto porta sul palco dramma, passione, tradimento, gelosia e vendetta e a Udine si presenterà nel nuovo allestimento coprodotto da Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e Azienda Teatro del Giglio. A dirigere l’Orchestra Filarmonica Italiana e il coro lirico di Modena sarà il maestro David Crescenzi.
L'opera
Composto su richiesta del Teatro La Fenice per l’inaugurazione del carnevale veneziano, il Rigoletto è la prima della cosiddetta trilogia popolare verdiana che comprende anche il Trovatore e la Traviata. Si tratta di un’opera che traspira modernità per i temi trattati e per la sua meravigliosa combinazione di ricchezza melodica e potenza drammatica. La vicenda, per la quale il librettista Francesco Maria Piave si ispirò "Le roi s’amuse" di Victor Hugo, ci trasporta alla corte del duca di Mantova, uomo potente e incallito seduttore. Rigoletto, il buffone di corte, lo fiancheggia insensibile al dolore procurato alle fragili vittime di sotterfugi e menzogne, ma viene colpito dalla maledizione del Conte di Monterone, padre umiliato dell’ennesima preda del duca. Dopo aver scoperto che Gilda, l’ingenua figlia che il giullare tiene segretamente nascosta, ama il duca che la corteggia sotto mentite spoglie, Rigoletto trama vendetta, ma quando crede di aver trionfato, sarà proprio la musica a svelargli l’orrore peggiore cui un padre affettuoso possa sopravvivere.
Sul palco
Il nuovo allestimento vede la regia di Fabio Sparvoli. Nel ruolo del titolo, invece, Devid Cecconi, baritono tra i più affermati della scena operistica odierna che, proprio nelle vesti del giullare di corte, debuttò al Teatro Verdi di Trieste nel 2006. Oreste Cosimo sarà il duca di Mantova, Ramaz Chikviladze Sparafucile e Daniela Cappiello Gilda. Le scene sono di Giorgio Ricchelli, i costumi di Alessio Rosati, le luci di Vinicio Cheli.