Incontro con Regina José Galindo
Una presenza d’eccezione è al centro dell’edizione 2014 di RAVE- East Village Artist Residency, il programma di residenza nella campagna friulana per artisti che ospita ogni estate un artista tra i più affermati del panorama internazionale affinché possa condurre la propria ricerca in un contesto specifico. Chiamata quest’anno ad interpretare lo spirito di RAVE – progetto ideato da Tiziana e Isabella Pers e Giovanni Marta, per coniugare l’arte contemporanea con l’esigenza di guardare verso una prospettiva biocentrica e promuovere la ricerca e la diffusione dell'arte contemporanea attraverso il pensiero antispecista – è la grande artista guatemalteca Regina José Galindo, Leone d'Oro alla 51.ma Biennale di Venezia ed attualmente in mostra con la sua personale ‘Estoy Viva’ presso il PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, fino al prossimo 8 giugno.
Alcuni giorni dopo il suo arrivo in Friuli (l’artista è ospite in residenza in un cascinale rurale dove vivono animali che sono stati salvati dal macello e sottratti ai meccanismi consumistici per essere poi accolti e accuditi in un contesto più naturale) Regina José Galindo incontrerà il pubblico in un incontro in programma giovedì 29 maggio a Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine alle 18.00 (realizzato con il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio del Comune di Udine e dei Civici Musei di Udine, in collaborazione con MACRO Testaccio, Trieste Contemporanea, L’Officina, Gallinae in Fabula e OIPA Organizzazione Internazionale Protezione Animali e il Main partner Vulcano unità di produzione contemporanea) In un dialogo con l’artista Tiziana Pers, la Galindo si aprirà sui sentieri che l’hanno portata a realizzare azioni di grande impegno sociale e politico, e racconterà il percorso sviluppato quest’anno con RAVE. Durante la sua permanenza Regina è, infatti, invitata a sviluppare e a realizzare un nuovo progetto concepito in interazione con il territorio e con i temi della residenza. La ricerca di Regina ruota attorno all’uso della propria corporeità per denunciare la violenza contro le donne e più in generale quella sociale, politica e culturale della società contemporanea, inserendosi nel solco della linea d’indagine aperta da Ana Mendieta e Marina Abramovic? negli anni Settanta del Novecento.
L’esperienza di residenza friulana dell’artista guatemalteca, in assoluto tra le più rappresentative del magmatico continente latinoamericano, culminerà nella performance La oveja negra (La pecora nera), in programma sabato 31 maggio a Torreano(in caso di pioggia verrà rimandata a domenica), nelle splendide colline del cividalese e in collaborazione con il MACRO Museo d'Arte Contemporanea Roma, Testaccio. L’evento, per la sua specifica caratteristica, richiede un numero limitato di spettatori: gli interessati potranno ricevere informazioni sulla performance scrivendo a info@raveresidency.com
Regina definisce le sue performance «atti di psicomagia», a sottolinearne la carica emotiva e la sofferenza di cui si fanno portatrici. L’artista opera con gestualità aggressiva sui propri limiti fisici e psicologici e trasforma così il proprio corpo nel teatro di un conflitto permanente, esemplificando i drammi vissuti dal popolo guatemalteco e dalla società umana in generale. Per la prima volta nel suo percorso artistico, Regina affronterà a RAVE il tema dell’alterità oltre i confini della specie, facendo del proprio corpo una superficie dove ricomporre la sofferenza e la discriminazione non solo dell’altro umano, ma anche dell’altro animale. Partendo da un vissuto personale e biografico, unitamente a esperienze e tragedie di altri artisti che l’hanno preceduta, ha articolato la costruzione di un’azione attorno al concetto di ‘pecora nera’, sia all’interno di un sistema umano intraspecie, che con un sguardo più alto da una prospettiva interspecie. “Piacerebbe anche a me se tutto si risolvesse nell’isolare la pecora nera. Le vedo anch’io le pecore nere. Ne vedo tante. Le vedo tutte. Ecco il guaio”..., diceva Pier Paolo Pasolini.
L'azione vedrà un duplice sviluppo: mentre l'artista eseguirà la performance in un luogo isolato sulle colline friulane, l'intero audio dell'azione sarà trasmesso in diretta streaming a Roma, nell'area dei Rimessini del monumentale complesso del MACRO Testaccio, in Piazza Orazio Giustiani 4. Il Museo d'Arte Contemporanea di Roma, tra i più rilevanti sulla scena nazionale, occupa i grandi spazi dell'ex-mattatoio: gli spettatori potranno quindi condividere in diretta la ritualità dell'azione. La dislocazione del suono al MACRO Testaccio avrà un particolare significato per la performance, sia per il simbolismo legato alla città di Roma, sia per la specificità del percorso storico del luogo stesso.