Epifania friulana a Tarcento
Il fascino misterioso dell’Epifania ha da sempre avvinto ed incantato le genti d’Europa. A questa notte è legato il folclore nelle sue tradizioni più remote. Tra queste si inseriscono i falò epifanici del Friul, i millenari “pignarûi”. Ogni anno si riaccendono, con solennità, a Tarcento, che per una notte diventa la “capitale” del Friuli. La cittadina ai piedi delle Valli del Torre vivrà tre giorni di festa, che culmineranno con l'accensione del "Pignarûl Grant" sulla collina di Coja.
Il programma
La sera del 4 gennaio, all’auditorium delle scuole medie, si svolgerà la consegna del prestigioso Premio Epifania (autorevolmente definito Cavalierato del Friuli) giunto alla sua 64a edizione
La vigilia del 5 gennaio sarà animata dai “pignarulârs”, gli uomini che allestiscono i falò nella conca tarcentina, che si contendono, in una avvincente gara con carri infuocati, l’ambìto palio.
Il 6 gennaio, sul fare della sera, il corteo storico, percorrendo le vie del centro, giunge dal Vecchio Venerando, figura cardine del rito epifanico. Egli racconta d’antiche Epifanie, poi sale, in fiaccolata, verso Coja, seguito da migliaia di torce. Sul piazzale del Cjscjelàt (i ruderi del castello Frangipane) il Venerando accende il Pignarûl Grant e, dall’andamento del fumo, trae gli auspici di rito: se il fumo va a levante sarà un’annata propizia; se il fumo va a ponente, sarà un’annata difficile. La serata si conclude con lo spettacolo pirotecnico.