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La rosa di Udine presso la croce di Bonavilla

L'omaggio al patrono laico della “Capitale” friulana affidato alle scolaresche di Pasian di Prato in occasione dell'Infiorata Studentesca Bertrandiana 2017

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

L'omaggio al patrono laico della "Capitale" friulana affidato alle scolaresche di Pasian di Prato in occasione dell'Infiorata Studentesca Bertrandiana 2017 L'INIZIATIVA "Li 6 giugno giorno del Beato Beltrame (ci si reca) alla Colleggiata insigne d'Udene, concorrendo processionalmente il Parocho di questo luogo con tutto il popolo. E per tal concorso e unione di processione viene dal Reverendissimo Capitolo spedita una croce con suo penello intitolata Croce del Beato Beltrame, ad incontrare et accogliere su la porta di Poscolle la processione di Pasian di Prato, accompagnandoci insino entro la Colleggiata suddetta. Et entrato il popolo nella mede(si)ma il Parocho celebra la Santa Messa all'altare maggiore del Beato Beltrame con applicazione del sacrificio pro populo secundum institutionem… Terminata la Messa Solenne del Duomo si fa la processione… in cui interviene Monsignor Illus(trissi)mo e Rev(erendissi)mo Patriarca e Sua Eccellenza Sig. Luogotenente. In tutta la processione per la città la croce sudetta del Beato Beltrame… accompagna le nostre croci tenendo quella sempre il primo luogo, sì nell'incontro et accoglienza, come nella processione mede(si)ma e tal cerimonia et incontro non viene praticato con verun altro popolo di quanti concorrono nella mede(si)ma processione". Così scriveva, nel 1735, don Giobatta Battano, parroco di Pasian di Prato, e così riportava, nel 1996, il valente storico prof. Franco Sguerzi, nel suo studio "Pasian di Prato e Santa Caterina". Da qui, nel 2017 il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl", oltreché "Cancellarius" ossia segretario dell'Arengo udinese contemporaneo e delegato presidenziale alla formazione civica e alla cittadinanza attiva del Club per l'Unesco di Udine, ha tratto spunto, quest'anno, per coinvolgere la scuola media di Pasian di Prato, territorio un tempo particolarmente devoto, dunque, alla memoria del "Beât Beltram", del "Beato Bertrando", in una riedizione della cosiddetta "Infiorata Studentesca Bertrandiana", manifestazione civico-scolastica ideata e avviata nel 2010 da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl allo scopo di attualizzare l'omaggio delle giovani generazioni a quella che davvero è una matrice storica e leggendaria della civiltà locale ma anche di tante terre e nazioni unite per secoli, nel cuore d'Europa, dalla Madre Aquileia e dal suo patriarcato transfrontaliero. L'ateneo udinese, giunto al quarantennale, conquista popolare a oltre mezzo millennio dallo scomparso "Studium Generale" promosso da Bertrando a Cividale del Friuli quale prima università dei popoli della Mitteleuropa, oggi non a caso adotta come simbolo l'aquila del grande patriarca! Non a caso la sua effigie è anche l'emblema della Camera di Commercio locale, omaggio all'impegno da lui profuso per risollevare l'economia friulana. Nel 2001, su istanza di popolo, il Comune di Udine eccezionalmente lo proclamò suo "Patrono Civile", sorta di nume tutelare laico, interculturale, della cittadinanza, fondamento delle sue più antiche istituzioni democratiche e ragione prima del suo ruolo storico di comunità "capitale del Friuli" oltreché ultima sede del Patriarcato. Secondo tradizione locale, quindi, il patriarca medievale aquileiese, di origine franco-occitana, Bertrando di Saint Geniès, anziano ma energico principe internazionale a cavaliere delle Alpi Orientali, padre della patria e dell'università del Friuli, vittima di un mortale attentato tesogli dalla nobiltà friulana ribelle al guado della Richinvelda il 6 giugno 1350, sarebbe morto in effetti nei pressi della Croce di Bonavilla, durante il viaggio di rientro a Udine. Presso quel simulacro campestre, è certo più verosimile pensare che il carro recante le spoglie del patriarca ucciso abbia ricevuto una prima accoglienza, nel suo approssimarsi alla città, da parte della gente dei campi, che l'avrebbe così accompagnato sin dentro la sua fedelissima capitale, salutato dal popolo affranto e indignato con affettuosi lanci di fiori. Pare in questo modo di poter spiegare anche la privilegiata partecipazione, nel corso dei secoli, degli abitanti di Pasian di Prato all'infiorata processione annuale commemorativa del grande principe benefattore, irriducibile novantenne paladino del bene comune e valido campione di buon governo. Una processione tradizionalmente terminante con tocco di fiori presso la sua sepoltura nel duomo, soprattutto da parte dei giovanissimi, "fiori" metaforici ossia "primavera" della comunità. Da qui l'idea di Travain, Un mito poliedrico positivo, locale e internazionale, da tramandare e rinnovare in particolare tra i giovani: anche tra quelle scolaresche medie di Pasian di Prato la cui scuola è intitolata a Gian Domenico Bertoli, pionieristico cultore di Aquileia. Scolaresche, quelle, alle quali l'esempio delle università del tempo di Bertrando, sorta di repubbliche studentesche intente a promuovere la cultura, ha speranzosamente suggerito il proposito di costituire, oggi, un sodalizio morale teso agli stessi scopi e suggestivamente denominato "Bertoliana Universitas Discipulorum Pasilianensis", federazione ideale tra alunni avviata dal prof. Alberto Travain insieme alla collega Tiziana Di Biaggio. L'Infiorata Studentesca Bertrandiana 2017, come per tradizione, è rientrata nel quadro delle celebrazioni popolari della Festa del Patrono Civile, promosse annualmente dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e dal Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" unitamente alle Presidenze dell'Arengo udinese di cui Bertrando fu fondatore nonché del Club per l'Unesco di Udine e della Federazione Provinciale dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, con la cortese ospitalità del Comune e della Cattedrale del capoluogo del Friuli Storico. Alla manifestazione, che ha avuto luogo martedì 6 giugno 2017 hanno preso parte la Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo di Pasian di Prato, dott.ssa Carla Ferrari, con qualificata rappresentanza di docenti della locale Secondaria di Primo Grado, costituita dai professori Silvia Brandolin, Sarah Bulligan, Romano Cimenti, Antonella Di Bernardo, Tiziana Di Biaggio, Luisa Feruglio, Annalja Guerra, Maria Pia Guzzo, Anna Pajaro, Claudia Petrazzo, oltreché dal prof. Alberto Travain, nella duplice veste d'insegnante e presidente dei due sodalizi primi promotori. Protagonista, nutrita scolaresca composta da una classe Prima (1^B) e da tutte le Seconde della scuola (A-B-C), ostentate mazzetti di rose, fiori vari e frasche di tiglio, tradizionale simbolo arboreo di comunità. LE CERIMONIE La comitiva infiorata è stata accolta, al mattino, a Udine, presso l'intrinseca Porta di Poscolle, da rappresentanze sociali cittadine rivisitanti la tradizione dell'accoglienza privilegiata riservata nei secoli ai Pasianesi in occasione dell'annuale processione in memoria di Bertrando. Una rivisitazione certamente laica, con affidamento ai ragazzi della prima icona "civile" del Patriarca, opera dell'artista Roberta Masetti, risalente al 2001, icona il cui ingresso inaugura ogni anno le assemblee dell'odierno Arengo udinese, e consegna agli stessi del grande stendardo aquileiese, cimelio delle battaglie per l'Università friulana, donato all'Academie dal Friûl dalla famiglia del compianto sig. Ottavio Venchiarutti di Osoppo, appassionato militante del movimento che 40 anni or sono riguadagnò al Friuli un ateneo dopo la scomparsa di quello bertrandiano. Il corteo infiorato ha attraversato, al rullo dei tamburi, l'antico "Borc di Puscuel didentri", oggi Via Cavour, scandendo all'unisono il motto "Beât Beltram" e si è schierato nel cuore storico della città, di fronte al Palazzo municipale, salutato dall'assessore udinese dott. Enrico Pizza, in rappresentanza del primo cittadino prof. Furio Honsell e del Comune capoluogo del Friuli. Ed ecco un gesto particolarmente pregnante: una rosa, dedica del Sindaco e della Città di Udine alla Croce bertrandiana di Bonavilla, fiore lanciato sul vecchio stendardo del movimento universitario friulano recante l'aquila del Patriarca e retto, per l'occasione, da sette alunni rappresentanti le sette "nationes" dell'"universitas" studentesca sperimentata a Pasian di Prato (Campoformido, Colloredo di Prato, Martignacco, Mista, Pasian di Prato, Passons, Udine). Un gesto che si propone di divenire una tradizione. Poi, l'incontro in Sala del Popolo, a Palazzo D'Aronco, con le onoranze all'icona secolare del "Patrono Civile" Bertrando, realizzata dalla ricamatrice cav. Antonietta Monzo Menossi su disegno del pittore prof. Michele Ugo Galliussi e donata nel 2015 dal Fogolâr Civic alla cittadinanza. Sul valore sempre più attuale di un riferimento interculturale comunitario forte si è soffermato nella sua introduzione il prof. Alberto Travain, mentre la cerimonia commemorativa si è aperta con la lettura solenne del testo di proclamazione patronale laica del Patriarca Bertrando, dalla viva voce della dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho de Moraes, il consigliere municipale che tra il 2000 e il 2001 si fece carico di promuovere in Comune l'istanza che saliva dalla società civile. A seguire, le onoranze studentesche accomunanti "lo straniero Bertrando spesosi per il bene del Friuli e il friulano Giulio Regeni sacrificatosi per un popolo straniero", con la dedica di una riproduzione dell'elaborato vincitore del concorso scolastico intercattedra intitolato "Uno striscione per ricordare il nostro Giulio", promosso dai docenti di Cittadinanza Di Biaggio e Travain, con la collaborazione degli insegnanti d'Arte Cimenti e Fabris. Dopo la consegna di un riconoscimento artistico dedicato dalla scolaresca alla carriera della pregiatissima professoressa Maria Pia Guzzo, elaborato sotto supervisione del citato prof. Cimenti, ha preso la parola l'assessore dott. Pizza, che ha rinnovato, per conto del Sindaco e dell'Amministrazione ma anche a livello personale, espressioni di sincere vicinanza e gratitudine per iniziative che tendono ad includere richiamando le radici di un territorio. Gli ha fatto eco la dirigente scolastica, dott.ssa Ferrari, che, tra le altre, ha anche ribadito l'importanza di una formazione incentrata su competenze in grado di connettere il locale e il globale: "i sette nastri nazionali che ornano qui la bandiera aquileiese sono già, di per sé, un'importante lezione di Geografia!" ha commentato il Capo d'Istituto. Un accorato indirizzo di saluto e venuto poi dal "Camerarius" o presidente del rinnovato Arengo civico udinese, di fondazione bertrandiana, ovvero la prof.ssa Renata Capria D'Aronco, da molti anni alla guida anche del Club per l'Unesco di Udine, accompagnata, per l'occasione, dai procuratori arengari arch. Amerigo Cherici e dott.ssa Maria Luisa Ranzato, nonché dallo studioso Alfredo Maria Barbagallo e dal dott. Carlo Alberto Lenoci, consiglieri eletti dall'assemblea popolare. Ha parlato, in seguito, il prof. Pietro Enrico Maria Bertrando di Prampero, accademico di livello mondiale, da decenni amico del Fogolâr Civic e dell'Academie dal Friûl, che ha rinnovato testimonianza della lealtà della sua casata al patriarca vittima della congiura nobiliare di 667 anni fa, lealtà rara richiamata dal nome del buon principe imposto da secoli a tutti i maschi della famiglia e dal costume domestico di recarsi in duomo, di buon mattino, ogni anno, il 6 giugno, per portare una rosa all'urna del Beato. A conclusione, il saluto del cappellano del Fogolâr Civic, don Tarcisio Bordignon, popolarissimo benefattore sociale, che ha spronato le scolaresche alla ricerca tenace del bene comune. A guidare le rappresentanze del Fogolâr Civic, lo scrittore sandanielese sig. Maurizio Di Fant, vicepresidente e vessillifero sociale, recante la bandiera storica aquileiese con i nastri dei sette Paesi (Austria, Croazia, Germania, Italia, Slovenia, Svizzera, Ungheria) affratellati nella Mitteleuropa dai comuni legami con Aquileia. Presenti le insegne commemorative dei cinque "quintieri" udinesi e friulani istituiti dal Patriarca Bertrando per la difesa della patria, rette da picchetto civico formato dal geom. Sergio Bertini e dalle signore Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Jolanda Deana e Luisa Faraci. Tra i collaboratori storici, anche l'artista Pietro Maria Crestan, un tempo animatore, tra i banchi di scuola, delle manifestazioni studentesche per l'Università del Friuli, adeguato "custode" del summenzionato "Stendardo Venchiarutti" per conto del circolo "Academie dal Friûl", che pare anche lo stesso issato il 3 aprile 1977 sul campanile di Aquileia per la ricorrenza dei nove secoli dello Stato patriarcale friulano. Al termine dell'incontro, l'esecuzione corale dell'inno verdiano "Cara Patria", dedica alla Madre Aquileia, matrice comune di civiltà, e del canto studentesco internazionale "Gaudeamus Igitur", sotto la magistrale direzione della citata prof.ssa Petrazzo. Seconda tappa della manifestazione, il duomo di Udine, dove le scolaresche sono state accolte dall'arciprete della Cattedrale, mons. Luciano Nobile, presso la Cappella di San Giuseppe, dove, in una teca, riposano i resti del patriarca Bertrando e dove, in termini interculturali, si è ripetuta, a mezzo tocco floreale dell'arca, la cosiddetta "benedizion des rosis". La comitiva scolastica si recata, infine, in quel di Bonavilla, antico avamposto udinese nel Friuli feudale, per collocare presso la locale Croce bertrandiana il simbolico omaggio della città di Udine, ma anche del migliore popolo friulano e idealmente di tutte le genti sorelle che ebbero nella Mitteleuropa una storia comune in Aquileia.

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