Justin Owusu risponde alle polemiche con la canzone "Italiano Vero"
“Italiano Vero” (regia di Jordan Mckellar, prodotto da Matt Beatz) è l’ultimo singolo di Justin Owusu, scritto, cantato e prodotto per rispondere con il suo stile - quello della musica - a quanto accaduto nell’ultimo periodo, con le polemiche sul video di “Chi sbaglia impara”.
Troppi ostacoli
«Ho utilizzato uomini e donne di colori e tratti somatici e fisici diversi - racconta Justin - per coinvolgere tutti coloro che vivono e subiscono il rifiuto della società. Oggi, purtroppo non basta nascere, crescere, studiare, vivere e lavorare in Italia per essere considerati e rispettati come italiani. Vigono ostacoli istituzionali, sociali e culturali che impediscono l’integrazione. Ho voluto scardinare questo impatto sociale dovuto all’alienazione del sistema, utilizzando la musica come strumento di comunicazione».
Diverse vittime
Questo disagio sociale secondo Justin si estende a più categorie. «Le donne - per esempio sono vittime dello stesso meccanismo che genera il razzismo. Il maschilismo ha la stessa origine della discriminazione razziale. Non parliamo soltanto di bianchi e neri ma anche di uomini e donne, etero e Lgbt, diversamente abili, normodotati, religione e politica».
L’origine della rabbia
«L’occhiata sospetta che senti su di te quando entri in un negozio, il taxi che non ti accetta a una certa ora, se non sei vestito bene in certi luoghi rischi di essere considerato un criminale, quando ti siedi vicino a una signora o una ragazza lei subito sposta la borsa, quando sali sui mezzi pubblici con i tuoi amici bianchi chiedono il biglietto soltanto a te». Sono questi gli aspetti che avviliscono Justin. «Quando ti chiedono: "Da dove vieni?" E tu rispondi "da Udine " cominciano a chiederti "allora dove sei nato?", e non si fermano se continui a rispondere sempre Udine. È una cosa che non finisce mai» racconta il rapper, che però non sembra abbattuto.
Consapevolezza
Come opporsi a tutto questo? «È in importante per me avere la consapevolezza del proprio valore - sottolinea Justin -. Ci vogliono tanta energia e consapevolezza per non cadere nella disperazione. Il messaggio che vorrei dare ai figli della migrazione è di non farsi travolgere dalla rabbia. Sviluppare la propria consapevolezza rispetto a questi strani meccanismi che regolano i rapporti sociali. Agli Italiani, vorrei dire che non si può considerare chi non ha il tuo stesso colore come un ospite. Siamo italiani e non stranieri o ospiti. È un messaggio di forza e solidarietà che va indirizzato a tutte le categorie sociali vittime di discriminazione».