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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Pubblico distanziato? Io me lo mangio con gli occhi». A Villa Manin arriva Margherita Vicario

«I concerti sono un bene primario», ha dichiarato Margherita Vicario, attrice e cantante romana classe 1988 che si esibirà nel parco di Villa Manin sabato 4 luglio

Brio, leggerezza ma anche quella capacità di raccontare il proprio io e il presente che hanno le persone dotate di una certa sensibilità. Classe 1988, Margherita Vicario è un’attrice e musicista romana, che sabato 4 luglio si esibirà nel parco di Villa Manin per il terzo atteso appuntamento della rassegna Villa Manin Estate, iniziata con i due riuscitissimi concerti di Raphael Gualazzi e Raiz lo scorso fine settimana. «Ogni concerto lo considero come uno spettacolo di teatro - ci racconta Margherita, forte anche della sua formazione attoriale - e quello di sabato avrà un sapore del tutto particolare perché il primo che faccio con la band intera dopo questo periodo di emergenza sanitaria, tra l'altro in un luogo che ho percepito essere bellissimo».

Tutti i concerti di Villa Manin

Il parco di Villa Manin sta sempre di più prendendo le forme di un'arena pronta ad accogliere l'emozione dell'arte, attraverso la partecipazione di un pubblico assetato di cultura e spettacoli dal vivo (lo testimoniano i sold out praticamente di tutti i concerti proposti) e l'adesione entusiasta degli artisti, incuriositi di esibirsi in un luogo così suggestivo. 

«Sabato sarà un concerto vero e proprio e non vedo l'ora - continua la Vicario - e nonostante l'obbligo per il pubblico di rimanere seduto e un po' a distanza, me lo mangerò con gli occhi». Margherita Vicario ha infatti alle spalle una carriera di attrice, che l'ha portata a lavorare per serie tv e cinema con registi come Marco Pontecorvo, Woody Allen, Lamberto Bava, Fausto Brizzi, e Antonio Manzini. Parallelamente ha portato avanti il suo progetto musicale che negli ultimi anni le ha permesso di consacrarsi come una delle voci femminili di riferimento della musica italiana, grazie anche al successo di singoli come “Abauè”, “Mandela” e “Giubbottino”. «La formazione in accademia è stata teatrale e quando ho cominciato a scrivere testi di canzoni, all'inizio, era in forma dialogica. La mia vena attoriale esce ovviamente anche nei videoclip, dove approfitto molto per esprimere anche questa forma d'arte. Mi piace essere multiforme e questo si vede anche sul palco mentre canto: i miei concerti diventano quasi spettacoli teatrali».

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La musica

Le sue canzoni portano alla luce temi importanti, ricercatezza e sonorità che entrano sottopelle. «Nelle mie canzoni esce molto il "femminile", non necessariamente come tematica oggettiva, ma perché io sono molto fedele a me stessa e quindi non scrivo cose pensando a chi possono piacere, ma perché sono concetti che amo ripetermi a voce alta e rispecchiano il mio essere giovane donna». Ha all’attivo un album (Minimal Musical, 2014), un EP (Esercizi Preparatori, 2014) e una serie di singoli, tra cui i fortunati Abaué (Morte di un Trap Boy), Mandela – che ha superato il milione di views su YouTube e di ascolti su Spotify - e Romeo feat Speranza, usciti per INRI nel 2019. Ogni brano di Margherita Vicario è accompagnato da videoclip dall’estetica accurata, che rispecchiano la particolare attenzione dell’artista nell’amalgamare al meglio le sue due anime.

Chi ascolta e chi la ascolta

«A volte le mie canzoni risuonano molto bene nelle orecchie dichi vuole aiutarmi a crescere perché sentono nei miei testi le stesse cose che vorrebbero esprimere loro. Da giovane ho ascoltato moltissimo Fiona Apple che è bellissima e sembra quasi una modella eppure nei suoi testi parla tantissimo dei suoi amori disperati». Anche la Vicario parla di sé, ed è questo che la fa entrare di diritto nella scena musicale indie italiana, dove l'autore parla in modo nudo e crudo, anche se lei appartiene più precisamente al mondo indie-pop. 

È anche per questo che, probabilmente, il suo pubblico è composto non solo di giovani e giovanissime che entrano dentro i suoi testi facendoli loro, ma anche da persone più adulte che ne riconoscono la franchezza matura. «Ho decisamente un pubblico trasversale - ammette - forse anche perché il mio primo disco, che risale a cinque anni fa, è stato definito di teatro-canzone». A Villa Manin andrà dunque in scena un'esibizione a 360°, dove la sua musica accompagnerà un'esibizione dove la corporeità avrà il suo peso. «Nei miei concerti trova spazio sempre una chiava ironica, con i testi che suggeriscono di prepararsi alle cose della vita. Sono felicissima di questa esibizione, la voglia di partecipazione del pubblico testimonia che i concerti sono un bene primario e sono sicura che nelle situazioni di crisi si torna a capire la necessità dell'arte».

Giubbottino

Si intitola "Giubbottino" (Island Records) uno dei suoi singoli disponibili su tutte le piattaforme digitali oltre che in rotazione radiofonica. Un brano dalle sonorità ricche e raffinate, che danno vita a un pop dalle influenze urban e dal respiro internazionale. Anche in questo brano, l'autrice romana si esprime con una scrittura brillante ed efficace, tra ironia, versi ritmati e riferimenti espliciti a una femminilità decisa, che non ha paura di esprimersi. «Giubbottino – spiega la Vicario - è per tutte le parole che mi sono strozzata in gola con i miei amori, amanti, uomini. Per tutti quelli che fanno i fighi con i giubbottini e gli occhiali da sole. Per quelli che sembrano interessati e interessanti, ma in realtà non ti vedono e non ti ascoltano. E non riescono a entrare in contatto profondamente, anche solo per una notte magari, ma profondamente. Giubbottino è una cavalcata, divertente e imperfetta, molto meglio di un porno. È una canzone perfetta per iniziare questi anni ‘20 del 2000 perché sarà il decennio delle donne, per questo mi permetto di dire loro la mia». 

Il suo ultimo singolo

Il suo nuovo singolo, Pincio (Island Records), è una “ninna nanna” elettronica, che parla di una storia di condivisione, di stima e di coraggio. Racconta la forza dei legami umani più intimi e concreti, quelli che maggiormente ci mancano oggi, tra la riscoperta del ricordo e la proiezione piena di speranza nel futuro. Margherita Vicario è inoltre stata tra gli artisti che si sono esibiti all’edizione straordinaria del Concerto del Primo Maggio 2020.

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