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Dalila Di Lazzaro di nuovo nella sua Udine per presentare "Bayla"

Nuova sfida per l'attrice friulana: il lancio della canzone "Bayla". La presentazione del brano poi sarà anche l'occasione per il lancio della campagna di sensibilizzazione sui problemi dell'udito, assieme a Maico Udine

Da un inizio di carriera come indossatrice e stilista, a ruoli da femme fatale, passando per più di trenta film e diverse fiction per la tv, la carriera dall'attrice friulana Dalila Di Lazzaro è lunga e di successo. Nonostante grandi dolori nella sua vita, come la morte del suo unico figlio Christian per colpa di un incidente stradale e una forma di dolore fisico cronico dovuta a un incidente motociclistico, Dalila non si è data mai per vinta. Dal suo debutto nel 1972 per il film Spaghetti Western "Si può fare...", la friulana ne ha fatta di strada, pubblicando nel mentre anche diversi libri, come la sua autobiografia nel 2006, ed è impegnata anche in iniziative a scopo sociale, come la nomina a responsabile delle "sentinelle anti-anoressia" per il mondo della moda. Ora, si lancia in una nuova sfida: la canzone. E come città per presentare la sua nuova "Bayla" (canzone scritta assieme al cantautore e poliedrico musicista Manuel Pia) sceglie proprio la sua città natale, Udine.

La presentazione della canzone

Il lancio è in calendario per martedì 23 aprile ore 18 nel Salone del Popolo di Palazzo D'Aronco, dove i partecipanti riceveranno in omaggio una copia del Cd "Bayla" e del suo libro "La vita è così". La presentazione della nuova canzone poi sarà anche l'occasione per dare nuovo slancio alla campagna di sensibilizzazione sui problemi dell'udito che la vede unita da lunga e stretta collaborazione con MaiconoSordità. Altra occasione per vedere Dalila inoltre si presenterà la mattina del 23 aprile (dalle 10 alle 12), quando l'attrice incontrerà i suoi fans nello studio Maico in piazza XX Settembre a Udine.

Dalila Di Lazzaro

Emozionata per il suo ritorno a Udine?

"Sempre. Per me il Friuli è molto importante. Avrei pagato oro affinchè mi prendessero per dei film girati verso Venezia, per avvicinarmi al mio Friuli. Avrei adorato inoltre prendere parte a un film che volevano girare a Porzus, ma il regista non mi aveva vista molto adatta alla parte. Ma io avrei pagato per poter recitare in quel film, ne sarei stata molto fiera e ho sofferto molto quando sono stata rifiutata. Tornare nella mia terra è sempre una grande emozione. Ho vissuto qui fino ai miei 18 anni, e quei momenti di vita li porto sempre nel cuore. La vita, le radici friulane non le posso dimenticare, ma diventano ancora più profonde con il passare del tempo".

Cosa porta in giro della sua città?

"Ogni volta che miei amici friulani mi passano a trovare, gli chiedo di portarmi del salame dal Friuli o la polenta bianca, che sfortunatamente non trovo mai. La polenta bianca mi riporta a mio padre, grande cuoco, a quando cucinava deliziosi pranzetti. Quando sono in giro poi porto con me la forza e la purezza, oltre alla dignità del popolo friulano. Spero che, per questi valori, i friulani non cambino mai. Spero che questa regione rimanga sempre un'isola a sè con i propri valori".

Qualcosa sul suo nuovo brano "Bayla"?

"La canzone è frutto di una collaborazione con il musicista Manuel Pia, che è un'artista a tutto tondo. Assieme, volevamo pensare all'estate, con l'idea di un sole caldo, spensierati e felici, ballando come due amanti. E' una canzone dai ritmi latini, una ballata estiva e allegra".

Che consigli si sente di dare a chi vuol far carriera nello spettacolo?

"Ognuno ha una vita a sé, ma in questo periodo dare consigli mi è difficile. Siamo sopraffatti dalla televisione e dai suoi messaggi volgari e trash. I giovani sono vuoti, con pochi valori e con la smania di voler diventare qualcuno. Ma questo è un lavoro faticoso. E' faticoso dare delle emozioni al pubblico. C'è bisogno di un costante impegno per costruire una professione seria. Devi dare tutto te stesso, non si ha tempo neanche di pensare alla famiglia o al tuo compagno. Il consiglio però che mi sento di dare è quello di non rimanere in Italia, ma di andare in Francia, o direttamente a Hollywood. Qui è un po' stagnante. Se uno ha talento, meglio cominciare da fuori che da dentro".

Come mai è qui alla Maico di Udine?

"Sono molto amica del titolare dell'azienda, inoltre sono vicina al problema dell'udito. Quando si perde l'udito è come fossi dentro una nebbia, come se vivessi in un modo parallelo. Non udire è come non far lavorare una parte del cervello, si perde una parte cognitiva. Perdersi con se stessi poi rimane il danno più grande. Inoltre, non udire bene è pericoloso, come ad esempio non sentire una macchina che passa per strada, e si perdono tante cose belle della vita, come la musica. Quando non si sente è come se ci si lasciasse morire, perchè se uno è sordo, è anche solo. Ho tanti amici che si isolano, si rattristano. Ma perchè non usare allora i nuovi mezzi per migliorare la propria situazione? Bisogna abituarsi a questo anche nel rispetto di chi ti vuol bene".

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