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Giornata mondiale del diabete: i dietisti chiedono maggiori investimenti sull’assistenza nutrizionale

La segretaria Andid Susanna Agostini: “Nella Sanità regionale ci sono solo cinque dietisti dedicati su 81 mila persone affette da diabete”.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

La giornata Mondiale del Diabete deve essere l’occasione, per sollecitare le Aziende sanitarie a impiegare maggiori risorse per metter a disposizione dei pazienti un numero sufficiente di dietisti”. Lo ha dichiarato la segretaria regionale dell’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) partecipando oggi, 14 novembre, al primo Workshop del Friuli Venezia Giulia sulla “Qualità delle cure nel diabete in Regione”, organizzato a Trieste in occasione della Giornata Mondiale del Diabete. “La corretta alimentazione – ha ricordato Agostini - costituisce un cardine nella prevenzione e nel controllo del diabete”, come confermano numerosi studi: secondo il report “Cost-benefit analysis of dietary treatment” (Amsterdam, SEO Economics Research, 2012) ad esempio, per ogni euro speso in interventi del dietista, la società ottiene un ritorno netto stimato fra i 14 e i 63 euro di risparmi sulle cure, e una riduzione di 2,58 giornate di assenza lavorativa l’anno per motivi legati a complicanze da diabete ed eccesso di peso. Nonostante i dati, e i documenti di indirizzo regionale che prevedono l’assistenza nutrizionale per i diabetici, in Friuli Venezia Giulia le risposte offerte in ambito di alimentazione e dietetica sono scarsamente omogenee e in alcune situazioni piuttosto critiche. In particolare, negli ultimi due anni, all’Associazione Nazionale Dietisti sono giunte numerose segnalazioni di cittadini che lamentano l’assenza di un dietista dedicato alla diabetologia in alcune sedi delle Aziende Sanitarie dell’Alto e Medio Friuli e del Friuli Occidentale. A fronte di oltre 81.000 diabetici in Regione, ci sono solo sei dietisti dedicati, per poco più di 6 minuti di assistenza nutrizionale l’anno per persona. Al di là “dei minuti disponibili”, un dato che si presta a differenti interpretazioni, quello che emerge è soprattutto la necessità di un forte investimento sui dietisti, per evitare che l’assenza di un componente dell’equipe diabetologica ricada negativamente sulla salute dei pazienti.

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