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L'intervista | "Udine in Musica" si prepara al ciclone Ghali

L'ultimo evento della rassegna è dedicato a tre nuovi talenti del rap italiano, tra cui il rapper, un vero fenomeno sociale tra i giovani, con milioni di visualizzazioni su Youtube e Spotify per i primi singoli "Ninna Nanna" e "Pizza Kebab", e con un primo disco ufficiale ancora da pubblicare

Le grandi aspettative che ci sono dietro all'uscita del suo primo disco ufficiale non lo spaventano. «È successo tutto molto velocemente» racconta Ghali, che fa ancora fatica a realizzare tutto quello che gli è accaduto nell'ultimo anno (ricordiamo che il singolo "Ninna nanna" è stato appena certificato doppio disco di platino). Vi presentiamo uno dei protagonisti più attesi di "Udine in Musica".

Ci parli un po' di questo genere "trap", ormai sulla bocca di tutti? Ti ritieni di appartenere a questo genere o è solo un'etichetta data dai giornalisti per descrivere meglio te ed altri tuoi amici, esplosi nell'ultimo anno?
«La seconda risposta sicuramente. Non è trap quello che faccio, è un genere nostro quello che stiamo portando avanti, non mi sento appartenere a quella definizione. Il nostro è un suono italiano che sta diventando riconoscibile in tutta Europa. La trap è un'altra cosa, c’entra con altre situazioni, è nata in altri contesti. In Italia non è trap».

Tu e altri nomi nuovi (Sfera Ebbasta, Tedua e altri) siete rapper, ma state diventando molto "pop", mettete d'accordo tante persone fino ad ora distanti dal genere. Come mai? «Perché credo sia un fattore di musica, non si sceglie di essere pop, diventi pop quando raggiungi più gente e diversi target. Può essere che anche un suono crudo, underground, possa diventare pop. Comunque il rap oggi è il nuovo pop, lo ascoltano tutti».

Deve ancora uscire il tuo primo disco ufficiale, ma sei già il fenomeno musicale dell'anno. Com'è successo tutto questo? Le grandi aspettative che ci sono ora dietro al tuo primo disco ti spaventano un po'? «Non so, in realtà non mi spaventano. È successo tutto molto velocemente. Faccio anche fatica a risponderti, perché non ho realizzato e metabolizzato ancora quello che è accaduto finora».

Il tuo non  è solamente un discorso musicale, stai diventando un punto di riferimento e in Italia è da tempo che non succedeva una cosa simile. Come pensi di portare avanti il progetto? «Siamo pronti sotto diverse sfaccettature, ora c’è una label Sto records, un magazine online (in cui presentiamo e intervistiamo giovani talenti rap) e poi c’è una linea di abbigliamento. Il mio è un mondo con diverse sfacettature, e col tempo faremo scoprire tutto. Siamo un team collaudato».

Assieme al filone musicale di cui fai parte come band è esploso il mondo "indie" (nei numeri ai concerti, nelle radio, nelle tv) e da entrambe le parti c'è stima nei confronti dell'altro. C'è qualcosa che vi accomuna? Cosa ci trova di interessante Ghali nell'Officina della Camomilla e cosa ci trova di interessante Calcutta in Ghali ad esempio? «Questo è stato un anno in cui si sono spezzati i clichè che ci sono stati fino ad ora sul rap. Nell’ultimo anno si è fatto notare un diverso modo di scrivere, più libero, in cui ad emergere non sono soltanto "le collane d’oro", uno scrivere simile a quello indie. I personaggi di quella scena riconoscono e danno valore a questo tipo di scrittura, l’indie ha stimolato molto il mio modo di comporre».

Il modo con cui comunichi sui social è davvero interessante, sei davvero un maestro dell'hype, soprattutto quando deve uscire qualcosa di nuovo. Quanto hanno influito Fb e Instagram nel tuo percorso musicale, portato avanti fino ad ora in maniera indipendente? «Penso che internet ormai sia alla mano di tutti.  Tutti ci stanno dentro e quindi confezionare bene  un prodotto grazie al web aiuta senz’altro ad emergere di più e ad uscire allo scoperto».

Quali saranno le prossime sorprese che regalerai ai tuoi fan? «Grosse, grosse sorprese. Ora però non posso svelare nulla

Qual è il tuo rapporto e cosa ne pensi degli altri due rapper che calcheranno il palco con te a Udine (Shade e Lowlow)? «Li conosco da tanti anni, sono dei bravi ragazzi e sono sicuro che a Udine ci divertiremo.»

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