Spartiti: Max Collini e Jukka Reverberi presentano il disco "Austerità"
Sabato 2 aprile Dissonanze porta a Udine il concerto di Spartiti (Max Collini & Jukka Reverberi) al Teatro S.Giorgio di Udine a partire dalle ore 22:30. La data è parte della “Stagione Tx2 Teatro Palamostre Teatro S. Giorgio”.
Jukka Reverberi (chitarrista dei Giardini di Mirò) e Max Collini (voce e testi nei disciolti Offlaga Disco Pax) si sono incontrati tante volte: in una canzone, in una sezione (del PCI) e infine sopra e sotto a tanti palchi in giro per l'Italia. Spartiti è il percorso che condividono, è il loro ultimo luogo di ritrovo e ha preso vita alla fine del 2013. Dopo essersi studiati a lungo, grazie alla collaborazione nata nel 2007 con l'esperienza in duo delle "Letture emiliane", Jukka e Max hanno poi strutturato in modo più coerente il loro percorso insieme, altrove frammentato e sporadico e in questa nuova proposizione indirizzato verso lo sviluppo di suoni e contenuti maggiormente personali rispetto al passato. Per tutto il 2014 e buona parte del 2015 hanno suonato dal vivo ovunque, mettendo assieme quasi sessanta date, tra cui un paio anche all’estero e un ep dal vivo realizzato in perfetta autoproduzione e già esaurito da tempo. Da quel tour nasce Austerità, il loro primo album ufficiale uscito l’11 Marzo 2016 su etichetta Woodworm (distribuzione Audioglobe). A marzo è iniziato anche il loro nuovo tour, curato da Antenna Music Factory, nei principali club italiani.
In Austerità, l'immaginario condiviso del duo scarta di volta in volta verso la letteratura, la politica - o quel che ne resta -, l'autobiografia e, per quanto in forma non convenzionale, perfino la canzone. I brani del disco affrontano vicende intime, personali, austere (appunto) ma non per questo meno collettive. Le scoprirete immersi in un panorama sonoro che accresce l'evocatività e il coinvolgimento emotivo dell'ascoltatore, che in pochi attimi passa dalla leggerezza alla commozione, dall'ironia del senno di poi all'ingenuità di quanto avrebbe potuto essere e che non sarebbe stato mai. Le chitarre, le batterie campionate e le melodie di Jukka Reverberi, autore di tutte le musiche, sostengono la voce di Max, sempre più a nudo nella consapevolezza che se non è possibile cambiare il mondo si può sempre cercare di fare in modo che il mondo non cambi troppo noi stessi. Le decine di concerti degli ultimi due anni hanno forgiato un repertorio consistente e una cifra stilistica propria rispetto alle molteplici esperienze che il duo ha accumulato separatamente altrove.
Austerità segna anche il passaggio di Spartiti dalla fierissima e totale autoproduzione del primo periodo al contratto con Woodworm, ambiziosa indipendente che accompagnerà questa nuova fase. Nell’opera sono perfettamente Spartiti anche i compiti, come sempre. A Jukka la produzione artistica, le musiche, gli arrangiamenti, il suono e la coesione complessiva del lavoro. A Max le scelte letterarie, la scrittura, la voce, l’ansia, la leggerezza e, a tratti, perfino la laconicità. L’Austerità del titolo, nell’accezione berlingueriana del termine, è il punto di incontro delle culture letterarie di Max (classe 1967) e quelle musicali di Jukka, nato nel ’76 e diventato adulto in un mondo in cui il Partito Comunista Italiano “non esisteva più” e in cui quel vuoto è stato colmato, almeno in parte, dalla sua instancabile passione per la musica altra. È stato proprio a partire dai primi esperimenti con Reverberi che Max ha iniziato a cimentarsi con testi letterari contemporanei e tratti dal lavoro di altri autori, a cui poi ha aggiunto l’arredo dei propri, in un labile equilibrio mantenuto anche nell’album. Un album che cerca di essere coerente al principio secondo cui la musica è politica prima nei modi in cui si propone che per suoni o contenuti. Tra le scelte stilistiche relative alla parte musicale spicca l’assenza di drum machine e batterie programmate, lasciando il compito delle ritmiche esclusivamente ai campionamenti. L’ambiente risulta eterogeneo, ma la convivenza di più registri è sempre funzionale alla narrazione e si coglie ugualmente una sensibilità univoca sia negli arrangiamenti che nel senso melodico complessivo. Da tutto questo scaturisce un album nel quale, caso ormai raro nel grande prato verde della musica indipendente italiana, la new wave e gli anni ottanta risultano, in merito al suono, non pervenuti.
Dissonanze è una rassegna musicale organizzata dal Circolo Arci Cas*Aupa, dal Css Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia e dall’Associazione Must - Il Cassonetto, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Crup.