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Amelio e il suo film in Friuli: "Luoghi meravigliosi, che anche chi vive qui nemmeno conosce"

Il regista ha parlato oggi del suo film girato nel nostro territorio assieme agli attori protagonisti: Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rossellini

“Ho scelto di venire qui perché la storia del mio film esigeva il Friuli Venezia Giulia e questi luoghi, restituendo onestà a ruoli e persone. Sono stato ripagato dai luoghi, che sono una meraviglia, che anche chi vive qui nemmeno conosce. Ma sono state soprattutto le persone a darmi tanto. Io arrivo da fuori, le ho incontrate e le ho percepite. Le comparse non sono state solo comparse, ma protagoniste come gli attori, hanno avuto una partecipazione umana formidabile". Gianni Amelio non ha dubbi sul valore della sua scelta di girare nel nostro territorio "Campo di battaglia", la sua ultima fatica che – salvo sorprese – vedremo sul grande schermo nell'autunno del prossimo anno. Il regista ha presentato oggi in Sala Ajace il film assieme ai protagonisti: Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rossellini. 

Autenticità

L'autenticità, di luoghi e dinamiche, è un caposaldo della filosofia cinematografica di Amelio. "C’è l’abitudine, che non amo, di rubare dove si ha la possibilità di facilitare il lavoro spacciando le cose per altre. Io sono venuto qui, dove la vicenda è accaduta, e ho trovato gente che testimoniava la storia antica, una partecipazione autentica importante e quando le persone si sentono parte di una vicenda che un regista racconta, danno di più. La Prima guerra mondiale è stata devastante, c’è ancora bisogno di parlarne”.

Il cast

È inevitabile che, pur trattandosi di finzione, l'argomento richiami quanto sta accadendo al giorno d'oggi in Ucraina e in Medio Oriente. “È una fortuna quella di potersi cimentare in qualcosa che ci allontani da quello che vediamo tutti i giorni. Ho iniziato a capire che ogni volta che ho la possibilità di farlo è appagante, mettendo a disposizione anche il mio pensiero rispetto al personaggio per un cinema sempre più radicato alla realtà”, ha sottolineato Alessandro Borghi, mentre Gabriel Montesi ha affermato che “lavorare con Gianni Amelio è una fortuna, così come in un luogo che conserva un forte legame con la storia, serve per fare esperienza, in un continuo dialogo tra presente e passato in posti che rivelano fantasmi”. Fantasmi che, anche per Federica Rosellini, trevigiana, risuonano familiari: “Ho riconosciuto in questa terra luoghi di casa. Ognuno di noi riconosce questi fantasmi. Ho amato sin da subito il mio personaggiom che definisco sfuggente. Rappresento una donna apparentemente lucida e determinata, che non riesci mai ad afferrare”.

La trama

In un'epoca segnata dal furore della Prima guerra mondiale il regista ci conduce attraverso un intenso "Campo di Battaglia", dove l'onore e la moralità si scontrano all’interno di una clinica di una grande città del nord Italia. Il dottor Stefano Zorzi, interpretato da Borghi, trascorre le sue giornate nella “clinica delle esenzioni”, affrontando non solo le ferite fisiche dei soldati provenienti dal fronte, ma anche un intricato labirinto di menzogne che mina l'integrità del suo operato. Questa battaglia quotidiana lo trasforma da medico compassionevole a ispettore risoluto, pronto a portare davanti al Tribunale militare coloro che vogliono sfuggire al fronte. A creare ulteriori turbamenti nell'animo di Stefano è il suo vecchio amico, il dottor Giulio Farradi, interpretato da Montesi. Profondamente contrario alla guerra, Giulio ha un approccio singolare: invece di guarire, fa ammalare i soldati o li aiuta ad autolesionarsi, per salvarli da un destino oscuro. L'amicizia tra Stefano e Giulio si trasforma in una competizione silenziosa che va oltre la sfera professionale, estendendosi anche alle intricate relazioni sentimentali con la coraggiosa infermiera Anna (Federica Rosellini). Tuttavia, quando nel 1918 la grande epidemia di febbre spagnola si abbatte sulla città, le linee tra amore, politica e scienza si mescolano pericolosamente. In questo contesto, i due medici sono costretti a confrontarsi con le conseguenze devastanti della malattia, mettendo alla prova le proprie convinzioni e rivelando la fragile natura dell'umanità in tempi di crisi.

Il territorio coinvolto

Udine è la grande protagonista di “Campo di battaglia”, identificata come location ideale per ambientare le immagini del film e oltre al capoluogo del Friuli compariranno sulla pellicola di Amelio anche Venzone, Tolmezzo, Codroipo (Villa Manin), Cormons e Gorizia. La produzione, con l'aiuto della Film Commission del Friuli Venezia Giulia, sta coinvolgendo oltre 20 tecnici e maestranze locali, impegnate sul territorio per 12 giornate di riprese, a cui si sommano le oltre 520 comparse impiegate sul set.

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