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Cinema Gemona del Friuli

Su Rai Storia il reportage "I sentieri della Gloria", il ritorno di Mario Monicelli sui luoghi de "La Grande Guerra"

In occasione del centenario dalla nascita del compianto regista, su Rai Storia domani andrà in onda, in prima assoluta, il documentario prodotto dalla Cineteca del Friuli e diretto fra il 2004 e 2005 da Gloria De Antoni nella sua versione ampliata nel 2011

Nel centenario della nascita di Mario Monicelli sarà trasmesso in prima assoluta per la televisione nazionale su Rai Storia (Canale 54) venerdì 5 giugno alle 22.37, nel corso di una serata sulla Grande Guerra, "I sentieri della Gloria: in viaggio con Mario Monicelli" sui luoghi della grande guerra, il reportage realizzato da Gloria De Antoni con la collaborazione di Oreste De Fornari e prodotto nel 2005, in occasione dei 90 anni del regista, dalla Cineteca del Friuli. Sono previste due repliche, sabato 6 giugno (ore 10.28) e domenica 7 giugno (ore 7.51).

Mario Monicelli-2L’edizione che va in onda è la versione ampliata nel 2011, dopo la morte di Monicelli, arricchita dei ricordi di alcuni testimoni eccellenti dell’avventura cinematografica della Grande guerra come Furio Scarpelli, Mario Valdemarin, Bruna Parmesan, e di ulteriori, preziosi frammenti di conversazione con il regista recuperati dalla registrazione originale e non inclusi nella prima edizione. In fondo all'articolo un estratto video del documentario.

Il reportage, della durata di 50 minuti, è costruito su due piani. Davanti a una moviola, Monicelli rivede e commenta insieme a Gloria De Antoni le immagini del suo ritorno, poche settimane prima, sui luoghi friulani dove nel 1959 aveva girato La grande guerra: Venzone, Gemona, Palmanova. Qui, oltre allo scenografo Mario Garbuglia, allo storico Carlo Gaberscek e al direttore della Cineteca del Friuli Livio Jacob – questi ultimi autori del volume Il Friuli e il cinema (1995) ispiratore del reportage –, il regista aveva incontrato alcune ex comparse e tanti friulani che 45 anni prima avevano accolto con entusiasmo e affetto la troupe del film.
Il viaggio nei ricordi lontani e vicini diventa l’occasione per riflettere sul cinema e sulla vita, sui rapporti umani, sul tempo che passa, il tutto condito dalla curiosità, l’arguzia, l’intelligenza, la concretezza e l’inconfondibile ironia del suo eccezionale protagonista.

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