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Bestiario immaginato, terzo festival partecipato per un’azione teatrale di comunità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

L'immaginazione, così ci dice la scienza, è la qualità più solidale della nostra intelligenza, è ciò che ci permette di metterci nei panni degli altri e di sviluppare idee di cambiamento. Quest'anno, l'intuizione del Bestiario Immaginato, festival curato da Damatrà, si traduce in un modo inedito di pensare e fare teatro, esperienza straordinaria non solo per gli artisti, ma per ogni persona che desideri partecipare allo sviluppo di società inclusive e plurali. Stiamo parlando del teatro sociale, teatro che incontra e viene fatto dalla comunità, dove ognuno diventa protagonista e fautore di un evento culturale e non solo il fruitore finale. Nato dal basso, con i bambini, il festival culturale, premiato da un prezioso contributo regionale, ha saputo coinvolgere famiglie, scuole, associazioni, amministrazioni pubbliche, biblioteche, musei, università e teatri. Il primo Bestiario del 2015, dedicato alla creatività dei più piccoli nell'immaginare e disegnare il proprio animale reale o fantastico, ha attraversato più fasi: è stata un percorso di narrazione, un laboratorio creativo, un momento di riflessione sul senso di appartenenza di una comunità e infine una bottega artigiana che ha dato vita e corpo agli animali immaginati diventati veri e propri oggetti d'affezione, protagonisti delle mostre realizzate nei paesi coinvolti. Un fare inteso, ma soprattutto condiviso. Da questi presupposti il Bestiario è diventato nel 2016 il Festival partecipato per un'azione teatrale di comunità, grandi e piccoli si sono incontrati sempre nello spazio di un laboratorio, al centro ancora le bestie ma in nuova veste: con l'uso soprattutto di elementi naturali gli animali sono diventati delle 'sculture' che hanno composto il grande Concerto di storie naturali, performance teatrale diretta da Antonio Catalano a Fagagna e che ha coinvolto persone di tutte le età.

E per la sua 3^ edizione diventa una grande arca di Noè, potente metafora di accoglienza e solidarietà. Pensata dai bambini e realizzata insieme agli adulti, l'arca vuol essere un collegamento tra culture, persone e lingue differenti, dove ci sarà spazio per tutti, ma proprio per tutti! Dopo un momento formativo prima a Udine durante le giornate organizzate dall'ERT FVG, Fare Teatro a Scuola secondo Noi con il direttore artistico Antonio Catalano e un gruppo di esperti dell'Università Cattolica di Milano (ateneo che vanta una tra le cattedre più prestigiose di Teatro Sociale in Italia) e poi al Museo dell'Immaginario di Asti con il Convegno sulla 'Pedagogia Povera'; tra aprile e giugno cominceranno i 'lavori' veri e propri. Damatrà incontrerà oltre 600 bambini delle scuole dei Comuni coinvolti: Colloredo di Monte Albano, Fagagna, Moruzzo, Pagnacco, Remanzacco, S. Vito di Fagagna, Tavagnacco.

Durante i laboratori l'idea del Bestiario prenderà forma attraverso l'immaginazione dei più piccoli, poi il 'testimone' passerà alla comunità degli adulti: genitori, parenti, insegnanti, bidelle, alcuni richiedenti asilo del programma regionale di accoglienza diffusa, chi, per piacere avrà voglia di esserci, parteciperanno ai laboratori artigianali e insieme daranno corpo agli animali e all'arca che animeranno le performance teatrali. Questi saranno i materiali di scena per Le passeggiate poetiche di Antonio Catalano, quattro itinerari site-specific tra maggio e giugno (27 e 28 maggio, 3 e 4 giugno)per narrare i luoghi e dare voce alle loro storie. Attore, regista, performer, Catalano ha pensato a un percorso basato sulla relazione che si stabilisce con le persone e il loro territorio. Ecco dunque che il 'suo' teatro di comunità, diventa partecipazione autentica che nasce e si costruisce un po' alla volta, con il contributo di tutti. L'intero progetto sarà anche al centro di un corso di formazione rivolto agli studenti dell'ISIS S. Pertini di Monfalcone per trasferire competenze e buone pratiche coinvolgendo attivamente i giovani studenti delle materie sociali. Ma non finisce qui… gli oltre 600 animali partiranno alla volta di Spagna, Slovenia e Croazia - ospitati all'interno delle rassegne promosse dagli enti internazionali che collaborano al festival - pronti per raccontare il mondo, il viaggio, la trasformazione… con la performance Bestiario Immaginato_ di qua e di là dal mare, Antonio Catalano sarà a Capodistria il 31 maggio e a Pola il 1 giugno. In tre parole per realizzare un Bestiario Immaginato ci vogliono idea, tempo e meraviglia. Ci vogliono persone, grandi e piccole, disposte a fare insieme dall'inizio alla fine. Tutto ciò rappresenta un modo inedito di pensare il teatro dentro le comunità già esistenti di famiglia, di paese e di scuola ma anche una riflessione sulla capacità di una collettività di accogliere, giocando sulla metafora dell'arca di Noè dove tutte le specie, vere o immaginate, hanno diritto a un posto

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