Anno Domini 568, i Longobardi tornano a Cividale
Per due giorni tornano a Cividale i Longobardi, gli Alamanni, gli Scandinavi, gli Avari e i Goti, tutti ospiti del museo archeologico nazionale della città storica per l'evento Anno Domini 568 - Ferro e Fuoco, la figura del fabbro nell'Europa altomedievale.
La rievocazione
Il 568 dopo Cristo è stato l'anno d'arrivo dei Longobardi in Friuli e a Cividale il pubblico sarà accompagnato dentro un'Europa barbara in collaborazione con archeologi e studiosi italiani, inglesi, tedeschi, ungheresi e svedesi. L'ingresso alle due sale del museo sarà gratuito per entrambe le giornate.
Il programma
Sabato 2 giugno
Alle 10:00 i saluti istituzionali, alle 10:30 inizio degli incontri: Paolo Galloni presenta "Il sacro artefice. La figura del fabbro nella mitologia germanica" e Vasco La Salvia parlerà di "L'arte del ferro nel periodo delle grandi migrazioni".
Alle 12:00 "Il faber-aurifex della Piana di San Martino" di Elena Grossetti e alle 12:30 la presentazione del volume "The sword in Anglo-Saxon England" di Paul Mortimer e Matt Bunker.
Alle 16:00, nel cortile del museo, le dimostrazioni di archeologia sperimentale con ricostruzione di una fucina fabbrile e alle 17:00 "Storie di guerrieri e di fabbri nel mondo germanico". Alle 18:00 presentazione del volume "Dalle fonti alla narrazione. Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità" a cura di Marco Valenti, Stefano Ricci Cortili e Vittorio Fronza.
Domenica 3 giugno
Alle 10:30 l'incontro con Marco Valenti "Miranduolo tra VII e IX secolo: un villaggio di fonditori e minatori" e alle 11:30 "Artigiani, tecniche produttive e organizzazione manifatturiera. I maestri del metallo" di Michele Beghelli e Marina Paola De Marchi. Alle 12:30 "La ricostruzione del tumulo 8 di Walsgarde" con Matt Bunker.
Nel pomeriggio, alle 15:00, visita tra le collezioni museali longobarde, a cura del Man e dall'associazione La Fara. Alle 16:00 "Popoli dell'Europa barbarica: connotazioni culturali e costumi tradizionali" con la partecipazione di rievocatori inglesi, ungheresi e svedesi.