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“A Capodanno rivogliamo la diretta da Vienna: in Friuli Venezia Giulia ne faremo un caso politico!”

Il partito euroregionalista friulano “Europa Aquileiensis” rinnova la polemica contro la Rai e ringrazia la TV slovena per il servizio dato ai cittadini del Friuli Venezia Giulia rimasti fedeli alla tradizione del concerto di Capodanno dalla capitale austriaca

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Perché mentre l'Europa ed il mondo interi a Capodanno sono collegati con Vienna, l'Italia, attraverso il suo servizio televisivo pubblico, 'isola' il Paese, snobbando il noto ed universalmente amato concerto dalla capitale austriaca, relegato a barbosa differita tv che rompe l'oramai tradizionale legame creatosi in tanti anni anche 'tra l'Alpi e Sicilia' tra pranzo in famiglia e il fantasmagorico evento musicale viennese? Neanche la direzione affidata quest'anno ad un illustre direttore d'orchestra italiano ha fatto desistere quest'anno i responsabili dal ripetere la sciagurata scelta”. Il neocostituito Coordinamento Politico Euroregionalista Friulano / Coordenament Politic Euroregjonalistic Furlan “Europa Aquileiensis”, presieduto dal prof. Alberto Travain, rilancia una storica polemica del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” risalente al 2011, quando la Rai, cancellando con un colpo di spugna una tradizione ormai anche italiana, a Capodanno negò la diretta internazionale del concerto da Vienna, rimpiazzandola con uno spettacolo da Venezia, celebrativo del 150° dell'Unità d'Italia. La cosa, che poteva avere un senso una tantum, si ripeté da allora ogni anno. “L'imposizione 'alternativa' in diretta tv di un pur splendido evento musicale dalla Fenice di Venezia, al becero scopo nazionalistico di sottrarre il pubblico italiano alle note viennesi è quanto di più squallido ed anti-italiano oltreché anti-europeo si potesse immaginare per la festa di Capodanno. Non si tratta affatto di piccolezze!” afferma il coordinatore politico prof. Alberto Travain: “Venezia e l'Italia non si promuovono né si affermano in Europa e nel mondo come 'alternativa' ma come 'assoluto' cui è doveroso dedicare tempi e spazi a sé stanti, non ritagliati, invece, e stralciati da situazioni felicemente già dedicate e come tali ampiamente condivise. Il nuovo partito euroregionalista friulano ringrazia la Televisione di Stato slovena e tutte le reti d'Oltralpe che hanno permesso a tante famiglie, ad esempio, del Friuli Venezia Giulia di 'restare a connesse alla madrepatria culturale mitteleuropea' condividendo con il resto d'Europa e non solo un importante momento musicale ma anche, nello specifico, identitario sulle note dei valzer viennesi. “Non sarà certo la prima cosa da fare con cui dovrà cimentarsi chi governerà il Bel Paese dopo le prossime elezioni 'romane', ma è evidente che questo è un caso politico e come tale va trattato. Se l'Italia, tanto aperta al mondo, anzi talvolta eccessivamente, a Capodanno vuole isolarsi entro i propri confini, lo faccia pure: non deve, però, permettersi di isolare 'a pagamento', ad esempio, Friulani e Giuliani da un contesto di relazione loro tradizionale ed in parte affine per ragioni di storia, geografia e cultura”. “Dovremmo ancora pagare la Rai per sentici tagliati fuori dalla 'nostra' Europa?” si chiede Travain che promette di rilanciare anche in sede politica la legittima rivendicazione del ripristino della diretta tv da Vienna in occasione del concerto di Capodanno. “Da 'euroregionalisti' non siamo senz'altro contro Venezia, ma della 'nostra' Europa, quella figlia di Aquileia, Vienna è stata capitale comune: Venezia no!”.

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