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Economia

Start up friulana innova il contract domestico

Nasce a Udine Re-House, la start up che offre assistenza completa per la ristrutturazione della casa. In Fvg arriva grazie all’imprenditrice Tania Radici

Un servizio chiavi in mano per chi vuole rinnovare il proprio “nido”. Si chiama Re-House ed è la nuova start up specializzata nel contract domestico, una pratica molto diffusa negli Stati Uniti e in fase di espansione anche in Nord Europa, che non si rivolge ai tipici clienti contract - alberghi, ristoranti, uffici - ma a privati cittadini che hanno una abitazione da rimettere a nuovo.

Re-House è uno dei pochi esperimenti di contract domestico in Italia e arriva in Fvg grazie a Tania Radici, imprenditrice con lunga esperienza nel settore vendite della Radici® di Premariacco (Ud), azienda di famiglia specializzata nella produzione di serramenti e porte in legno. Ispirandosi a quanto visto all’estero, la Radici fonda la nuova azienda ad agosto e la insedia a Tavagnacco, nella nuova Torre direzionale Nord. “L’idea è maturata durante gli anni di lavoro –  racconta – in cui mi capitava spesso di incontrare clienti in pieno stress “da cantiere”, impegolati tra carte, burocrazia e supervisione dei lavori”.  

Re-House si propone come servizio professionale di assistenza in tutte le fasi di cantiere: dalle pratiche edilizie alla progettazione, dalla preventivazione alle forniture di materiali, dalla direzione lavori alla consegna chiavi in mano.

La start up ha già al suo attivo diversi cantieri in regione: nell’hinterland udinese, a Lignano e a Grado. “L’esordio è stato positivo – commenta l’imprenditrice – ma dobbiamo lavorare per diffondere la mentalità sul territorio, all’estero queste dinamiche sono sistematiche, qua ancora no”. L’errore più comune? “Pensare che sia un servizio costoso – dice – ma bisogna considerare il costo in termini di beneficio, ovvero di risparmio di tempo, energie e denaro. Mi spiego meglio: chi lavora deve ritagliarsi tempo per cercare gli artigiani, seguirli in cantiere, scegliere i materiali…tutto ciò provoca stress e arrabbiature che trasformano in un incubo un momento che dovrebbe essere felice. Per non parlare del budget che spesso si gonfia in corso d’opera per errate valutazioni”.

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