rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Hypo Bank, sindacati "indignati" per la risposta della banca

Annunciata la data del primo incontro per la procedura sui licenziamenti collettivi. La First Cisl chiede ancora la presenza delle istituzioni italiane ma trova l'ennesimo rifiuto

Ancora sospeso il futuro di numerosi lavoratori della Hypo Bank, alle prese con una trattativa che, a quanto pare, la proprietà dell'istituto di credito austriaco vorrebbe condurre senza troppe mediazioni delle istituzioni italiane.

«La Direzione Generale di HYPO Alpe-Adria-Bank S.p.A. (HYPO Bank) ha confermato alle Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA) la data del primo incontro per la procedura sui licenziamenti collettivi, che avverrà venerdì 7 ottobre prossimo - scrive Pietro Santoro della First Cisl -. Come noto, la First Cisl ha sempre insistito affinché al difficile tavolo di trattativa siano presenti – fin dall’inizio – le istituzioni italiane già coinvolte in questa vertenza. Anche in questa occasione, come in passato nel 2010 (cessione ramo d’azienda ad HETA Asset Resolution Italia) e nel 2012 (licenziamento di 97 colleghi), la HYPO Bank si distingue per un originale primato: mai una banca ha dovuto presentarsi ad un Tavolo di Crisi presso Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) italiano. Ci ha stupito, il continuo rifiuto della proprietà austriaca, ma – va detto – anche dell’attuale dirigenza italiana, nel ricercare una possibile soluzione per garantire un futuro alla banca e, di conseguenza, il mantenimento del nostro lavoro. Irricevibile, perché irrispettosa, la risposta che la Direzione Generale della banca ha fornito alle rappresentanze sindacali, al MiSE ed alla Presidenza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia».

Immediata la reazione del Ministero, tramite il seguente comunicato diffuso ieri sera:

Un incomprensibile tentativo di delegittimare l’importante ruolo di mediazione svolto dalle istituzioni. Così il Ministero dello Sviluppo Economico giudica la comunicazione con cui la Hypo Alpe Adria Bank ha respinto per l’ennesima volta le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali ad aprire al Mise il tavolo di confronto per la gestione della mobilità di 110 addetti. I vertici di Hypo Alpe Adria Bank hanno inopportunamente imputato al Mise “il ruolo di tutela e di assistenza di una sola parte coinvolta nel confronto”. È un’affermazione gratuita che testimonia la indisponibilità più volte manifestata dalla banca a risolvere i problemi che lei stessa ha creato in Italia.

«Inaccettabile - prosegue Santoro - la pretesa della Direzione Generale di HYPO Bank di avocarsi decisioni sulla composizione della delegazione sindacale alla trattativa sui licenziamenti: a norma di legge, spetta alle RSA, solo a loro, la scelta degli esperti cui farsi assistere fin dal primo incontro con la controparte.

FIRST-CISL respinge nettamente l’interpretazione aziendale del termine “esperti”, vocabolo indicato nella Legge 223/1991 sui licenziamenti collettivi: per la Direzione Generale di questa banca le RSA avrebbero facoltà a richiedere l’assistenza di natura tecnica (ad esempio di un legale) e non di organi politici o Pubbliche Amministrazioni. La proprietà e la Direzione di HYPO Bank, non possono e non devono intervenire sulla scelta delle Organizzazioni Sindacali di coinvolgere il MiSE e le Regioni, massime istituzioni competenti e legittimate alla ricerca delle misure sociali di accompagnamento delle famiglie coinvolte e degli strumenti per la riqualificazione e riconversione dei lavoratori.

Inizierà a breve una difficile trattativa con l’azienda che vedrà FIRST-CISL profondamente impegnata a garantire il massimo delle tutele possibili per i lavoratori di HYPO Bank».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Hypo Bank, sindacati "indignati" per la risposta della banca

UdineToday è in caricamento