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Banche: nel 2012 persi quasi 400 posti di lavoro

Cgil lancia l'emergenza Hypo: per gli 80 lavoratori licenziati ancora nessun assegno dal fondo di settore. Il numero di dipendenti totali di sceso sotto le 7 mila unità, con un calo del 5,3 per cento  

A livello nazionale un accordo sul fondo di solidarietà, sia sui prepensionamenti, sia sulla disciplina del fondo emergenziale che interviene in caso di licenziamenti collettivi. In regione la convocazione di un tavolo tra Giunta, istituti di credito e parti sociali, per definire le linee guida di un indispensabile riordino del sistema delle partecipate. Queste, per la Fisac Cgil, due tra le principali priorità nella gestione della crisi che colpisce anche il sistema bancario e che sta avendo pesanti riflessi anche in regione. Dove i bancari della Cgil sollecitano una maggiore attenzione di Bankitalia sul caso dei leasing di Hypo Bank, «non soltanto per le ripercussioni sul personale – spiega il segretario regionale Mattia Grion – ma anche per gli effetti sui risparmiatori».

L’appello arriva nel giorno in cui la Fisac riunisce il direttivo regionale per fare il punto sulla situazione del settore bancario e assicurativo. Con particolare attenzione al primo, che nel 2012 ha visto scendere sotto quota 7mila il numero dei dipendenti, con una perdita di 392 addetti (-5,3%), di cui 80 in provincia di Udine, 17 a Pordenone, 19 a Gorizia e ben 277 a Trieste.

Sul credito anche la tavola rotonda con l’assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni e il presidente delle Bcc del Fvg  Giuseppe Graffi Brunoro, organizzata per presentare il Manifesto della buona finanza, il documento con le proposte della Fisac per un rapporto più virtuoso tra credito, imprese e famiglie. Il segretario generale Agostino Megale ha chiesto inoltre all’Abi di confermare tutte le tutele e le garanzie oggi previste dal fondo di solidarietà di settore e di presentare un progetto di sistema per la parte emergenziale. Una partita con evidenti riflessi in regione, come ha spiegato Grion, rivendicando la necessità di maggiori garanzie sia riguardo all’accesso al fondo, sia sui tempi di erogazione dei pagamenti. «A tre mesi dall’accordo sugli esuberi – ha ricordato a tale proposito il segretario regionale – sono ancora in attesa del primo assegno». Ma sono altri 300, come noto, i dipendenti del gruppo austriaco a rischio in regione, sui quali pende anche l’incognita delle decisioni dell’Ue sul ruolo del governo austriaco. Tra i fronti di crisi aperti anche quello su Nova Lubijanska banka, che in regione conta 24 dipendenti, mentre Grion giudica positivo l’accordo sulle esternalizzazione di Ubis raggiunto tra sindacati e Unicredit.

Al centro del dibattito anche le scelte della nuova Giunta in materia di partecipate, a partire da Friulia e Mediocredito. Grion e il segretario della Cgil Fvg Franco Belci, su questo tema, chiedono all’assessore Peroni l’avvio di un grande progetto di riordino «per garantire da un lato la tenuta del sistema, dall’altro la salvaguardia di un ruolo fondamentale nel sostegno all’economia, in un quadro di trasparenza e di efficacia nella gestione delle risorse». La Cgil sollecita l’avvio di un tavolo per definire «una riforma organica che parta da regole condivise e definisca una stretta relazione tra la mission delle finanziarie pubbliche e la programmazione delle politiche economiche regionali, come strumento fondamentale per allentare la stretta creditizia e far ripartire gli investimenti».

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