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La ripresa del mercato immobiliare: prezzi calati del 25% dal 2007

Dopo 9 anni di difficoltà il comparto riprende a respirare. Nel 2014 le transazioni hanno segnato un dato positivo e sembra che per il 2015 i dati siano orientati al segno più. Anche le banche hanno ripreso a concedere mutui

Il comparto immobiliare riparte dopo 9 anni di grande difficoltà. Le transazioni, ovvero i contratti di compravendita hanno finalmente segnato un dato positivo nel 2014 rispetto al 2013 e il trend in essere dovrebbe continuare pure nel 2015. Il mattone insomma tornerà ad essere il protagonista degli investimenti economici, “anche se – sottolinea il Presidente della Fiaip Fvg, Leonardo Piccoli, nel corso della presentazione del Borsino Immobiliare – la fiscalità è ancora pesante e in particolare troppo variabile. L’acquirente ha il diritto di conoscere con certezza quanto incide il carico fiscale. E’ un diritto sacrosanto! Vi è poi l’altro problema legato al cambiamento demografico. Questa Regione ha dei dati ancora delicati per quanto attiene alla natalità, alla mortalità e all’età media dei propri residenti”. 

LE COMPRAVENDITE RESIDENZIALI. Come si evince dai dati presentati oggi in conferenza stampa le compravendite residenziali in Italia dal 2006 ad oggi si sono dimezzate passando dalle 845 mila alle 425 mila previste per l’anno in corso (il punto più basso è stato toccato nel 2013 con 403 mila transazioni). Solo nella nostra regione il comparto delle compravendite residenziali ha perso nel triennio 2012 -2014 1,5 miliardi di euro. Ora si registra una lieve inversione di tendenza, pari allo 0,8%. In Friuli Venezia Giulia si passerà dalle 9591 transazioni del 2013 alle 9.800 del 2015 così suddivise nelle quattro province: Gorizia 1100 compravendite; Pordenone 2000; Trieste 2400; Udine 4300. C’è però un dato che fa riflettere e su cui pone nuovamente l’accento la Fiaip. Le unità residenziali in Friuli Venezia Giulia sono circa 717 mila. Ma a fronte di queste solo 563 mila sono abitate da nuclei familiari. Questo vuol dire che, tolte le seconde case turistiche, circa 100 mila unità sono in attesa di famiglie. L’approvazione da parte della Regione del bando per il recupero, la riqualificazione o il riuso del patrimonio immobiliare privato avvenuta all’inizio di quest’anno – sottolinea il Presidente Piccoli - rappresenta una prima sostanziale risposta alle esigenze dei cittadini e tendono al rilancio del settore. Da parte nostra vi è l’appoggio a rifinanziare al più presto questo bando”.

CAPANNONI, UFFICI E NEGOZI. A preoccupare il comparto sono le tante esecuzioni immobiliari ancora in pancia ai tribunali che potrebbero segnare e condizionare il mercato in particolare degli opifici industriali – artigianali. Il commercio e il direzionale arrancano ancora (- 7% di transazioni per i capannoni, -6% per gli uffici, -5% per i negozi) e questo preoccupa in particolare perché queste destinazioni erano e saranno gli indicatori per misurare la vivacità delle città.

I PREZZI. Le banche, dopo aver messo in sicurezza i propri bilanci, finalmente hanno riaperto il credito nei confronti di famiglie e aziende. A confermarlo il dato sui mutui: erogati nel 2014 300 milioni di euro di mutui, +4,9% rispetto all’anno precedente. L’incidenza dei mutui sulle compravendite abitative è la più alta del Nord: 51,8%, a seguire la Lombardia con il 48%. Viceversa i prezzi dal 2007 ad oggi hanno segnato un calo costante e si stanno armonizzando dopo aver perso circa il 25% di valore patrimoniale (una forbice che si allarga però quando si parla di immobili anni ’70 – ’80). Si stima che i prezzi nel 2015 dovrebbero registrare ancora un calo del 3 – 4%. “Possiamo affermare quindi con certezza – sottolinea Piccoli – che questa è la stagione giusta per pensare all’acquisto; un acquisto che con i valori patrimoniali di oggi  garantirà sicuramente la tenuta dell’investimento nel tempo”. Quanto costano però le case nuove? Si vai 3 mila euro al metro quadro in centro a Udine e Pordenone ai 1600 - 1.400 nella periferia delle quattro province. Tiene molto bene il mercato immobiliare delle località turistiche di mare, mentre cedono un po’ il passo quelle della montagna 

LE RICHIESTE DELLA FIAIP. La federazione chiede: nuove politiche occupazionali; un deciso sostegno alla natalità;  pianificazioni di area vasta; politiche di recupero dei  centri antichi; una nuova fiscalità; e soprattutto un nuovo testo unico sulla casa

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