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Economia

Nuove bollette dell’acqua: Federconsumatori e adiconsum hanno incontrato il Cafc

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Il Consorzio per l'Acquedotto del Friuli Centrale ha incontrato Federconsumatori e Adiconsum, componenti della commissione di conciliazione, per esaminare le problematiche relative al nuovo sistema di fatturazione dei consumi idrici, in primo luogo quelli domestici, che passeranno dal cosiddetto metodo pro die al pro capite, il nuovo sistema che verrà applicato in tutto il territorio nazionale. Presenti alla riunione per il Cafc Venturini e Sfiligoi, per Federconsumatori il presidente regionale D’Adamo con Missio e Colle e per Adiconsum Santellani. Il rappresentante di Cafc ha illustrato le assunzioni adottate dal Cafc in attuazione della delibera dell’Arera e del Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici (Ticsi) a seguito di quanto determinato dall’agenzia regionale, l’Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti (Ausir). Una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà, per quanto ci riguarda, tutti e tre i bacini del territorio: “Cafc”, “Città di Udine” e “Carnia”, mettendo mano in maniera sostenibile alle differenze rilevanti ancora esistenti tra i tre comprensori. Compito non facile. Il nuovo sistema tenderà ad uniformare i trattamenti a tutti i cittadini. In estrema sintesi, la novità interesserà tutti i contratti domestici residenti, quindi quasi tutte le nostre abitazioni, e comporterà una disponibilità di acqua a tariffa agevolata, primo scaglione di costo dei 5 del sistema tariffario, attribuita in base ai componenti del nucleo dell’utenza servita (metodo pro capite). Oggi ogni utenza viene a priori considerata composta da tre persone, con una assegnazione di circa 200 litri di acqua al giorno a tariffa agevolata, a prescindere dal numero reale dei componenti il nucleo famigliare. Il nuovo metodo, invece, prevede di considerare il numero effettivo dei componenti attribuendo circa 66 litri al giorno a persona. Risulta subito evidente che un nucleo composto da una o due persone avrà una disponibilità inferiore di acqua a tariffa agevolata (rispettivamente circa 66 e 133 litri) e pertanto, a parità di consumi, subirà un aggravio di costo. Le famiglie composte da un numero superiore a tre ne avranno, invece, un beneficio poiché ci saranno circa ulteriori 66 litri a tariffa agevolata per ogni componente a partire dal quarto (per quattro componenti circa 266, per cinque 333 litri, etc.). Cafc, tuttavia, non recepisce ancora le composizioni dei nuclei inferiori a tre persone e pertanto continua a considerarle di tre unità standard, a beneficio di tali utenze. I rappresentanti delle associazioni presenti hanno rilevato gli effetti negativi che il passaggio alla nuova fatturazione comporterà oltre agli aggravi di spesa per quei nuclei familiari composti da meno di tre persone, tenuto conto che la media regionale dei componenti di un nucleo famigliare è di poco superiore a due, complicazioni che saranno ancora più evidenti per gli abitanti di condomini, non essendo ancora informati e preparati gli amministratori degli stessi. Infine, viene rilevata la difformità di adeguamento al Ticsi sul territorio regionale. A Trieste, infatti, Acegas applica già il metodo pro capite in tutte quelle situazioni di cui possiede il dato conoscitivo sulla composizione del nucleo familiare e generalmente sono inferiori a tre. Federconsumatori e Adiconsum hanno chiesto da tempo un incontro con l’Assessore regionale alle attività produttive al fine di approfondire le ricadute del nuovo metodo di fatturazione sulla popolazione regionale per concordare principi di uniformità ed equità di trattamento.

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