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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Camera di Commercio: da giugno arriva il consolato della Russia

L’ha annunciato il presidente dell'ente Da Pozzo, al convegno sull’internazionalizzazione organizzato dalla Cciaa con Confindustria Udine e CariFvg. Nell'occasione sono stati presentati i servizi della nuova Ice da parte del direttore generale dell’Agenzia, Luongo

Dopo il Canada, la Russia. Un nuovo consolato onorario è pronto a insediarsi, in giugno, nella Camera di Commercio di Udine, la prima in Italia ad aver ospitato al suo interno, dall’agosto scorso, l’ufficio guidato con dinamismo ed efficienza da Primo Di Luca. In meno di un anno, la sede è stata visitata da oltre 400 utenti, cui si aggiunge una decina di telefonate d’informazioni al giorno, con un pubblico composto in percentuali pressoché identiche di cittadini e di imprese che vogliono approfondire occasioni di business con il Canada, complice proprio la collocazione dell’ufficio all’interno della Cciaa.

Ad annunciare la nuova apertura, augurandosi un’analoga funzione di stimolo alle relazioni economiche tra i due Paesi essendo la Russia uno dei mercati più promettenti per le Pmi friulane (e non solo), è stato il presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo, introducendo il convegno "Mercati esteri, nuove opportunità per le imprese friulane", organizzato dalla Cciaa in partnership con Confindustria Udine e Cassa di Risparmio Fvg, presenti con i presidenti Adriano Luci e Giuseppe Morandini.All’appuntamento, che ha visto come protagonista Roberto Luongo, direttore generale dell'Ice, per approfondire i servizi e le opportunità offerti alle imprese all’estero dalla rinnovata Agenzia, sono intervenuti numerosi imprenditori e rappresentanti di istituzioni e categorie, ed è stato chiuso dal presidente del consiglio regionale Franco Iacop.

Da Pozzo ha evidenziato che l'export del Fvg è ancora concentrato sul mercato europeo (65,6%), ma sono i Paesi extraeuropei quelli previsti a maggior crescita. Su di essi, dunque, anche le istituzioni stanno concentrando i loro sforzi per supportare le aziende a sviluppare lì progetti di sviluppo. E un lavoro di squadra, che sta funzionando sempre più a livello regionale, come hanno evidenziato anche Morandini e Luci, rappresenta un metodo da applicare più in generale in Italia, che deve porsi in ottica di sistema, ottimizzando e risparmiando. A supportare questa idea, Luongo ha rimarcato proprio che «non dobbiamo continuare a far passare il concetto di un’Italia in costante declino: dobbiamo mostrarci al mondo come il grande Paese produttore che siamo e dire che le nostre imprese raggiungono i livelli più elevati di qualità in tantissimi prodotti, puntando sull'export di eccellenze e considerando che una nostra difficoltà è rappresentata dal fatto che l'85% dei nostri esportatori è costituito da piccole e micro imprese, che vanno dunque sostenute nelle loro attività con l’estero».

A questo proposito, tra le prossime attività d’internazionalizzazione camerali – appena conclusa con successo la missione in Canada e dopo l’approdo a Cape Town, la prossima settimana, per una temporary show room al fianco di alcune delle aziende più rappresentative dell’arredo friulano – sarà il Connecting event, che il 6 e il 7 giugno animerà il quartiere fieristico con incontri di formazione, orientamento e concreti incontri B2b fra imprese che potranno conoscersi, confrontarsi e decidere di mettersi in rete per affrontare i mercati esteri. Dando dunque corpo a quel binomio aggregazione-internazionalizzazione su cui la Cciaa sta puntando moltissimo per aiutare le Pmi friulane a crescere. Pilastri su cui si è soffermata anche il rettore uscente, Cristiana Compagno, presente al convegno, evidenziando come lo sviluppo si debba fondare su dimensione, formazione e innovazione. Una strada su cui Iacop, in conclusione, si è impegnato a dare la massima disponibilità dell’amministrazione regionale.

Nell’approfondimento del direttore Ice Luongo , alcune direttrici importanti per imprese e categorie, con focus sulle opportunità per tre settori basilari dell’economia Fvg quali meccanica, arredo e agroindustra. L’Ice, riavviata a gennaio, ha operato un'intensa attività di ristrutturazione della sua rete di 65 uffici all’estero e ha intenzione di diffondere ancor più la sua presenza in supporto alle imprese italiane che fanno export in tutto il mondo. Si arricchirà presto di nuovi uffici operativi, fra cui Doha in Qatar, Maputo in Mozambico, Bogotà in Colombia, così come, il prossimo anno, a Zurigo, essendo la Svizzera ancora un mercato di riferimento dell’export italiano.

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