Crisi metalmeccanica in Fvg: "Situazione drammatica, Udine e Pordenone province più in crisi"

Non c’è ottimismo tra i lavoratori e i rappresentanti della metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia: a lanciare il segnale d’allarme è il direttivo categoria, che oggi a Magnano in Riviera ha analizzato il momento. 

"La situazione è drammatica" – ha affermato Sergio Drescig, il segretario regionale, puntando il dito anche sul problema della disoccupazione giovanile, passata nel giro di appena sette mesi dal 37 per cento al 43 per cento. Inoltre, secondo i metalmeccanici, il numero dei 13mila lavoratori coinvolti nella crisi è assolutamente approssimativa, perché non comprende tutte quelle piccole imprese dove il Sindacato non è presente e che nella maggior parte dei casi sono destinate a non riaprire più. 

Per il sindacato, la crisi ormai è diffusa e non c'è territorio ad esserne esente. A soffrire di più attualmente sono le province di Udine e Pordenone, con oltre 10 mila lavoratori coinvolti, ma anche Gorizia e Trieste pagano un prezzo altissimo. 

"Va poi considerato – aggiunge Drescig – che nei prossimi anni le aziende purtroppo si assesteranno verso il basso il che significa che, anche se ci sarà ripresa, non tutti i lavoratori saranno riassorbiti, anzi molto probabilmente verranno definitivamente espulsi dai cicli produttivi". Di qui l’appello alla Regione, a costruire non solo solide politiche attive del lavoro, ma a concentrasi su un piano industriale, oggi assente, che faccia perno intorno al manifatturiero. 

Ecco i dati riportati da Fim Cisl Fvg che analizzano l’attuale situazione nelle aziende della provincia di Udine:

Dynamic Technologies: 300 in Cassa integrazione guadagni straordinaria​
Mangiarotti: 100 in Contratto di solidarietà
Italricambi: CdS + Cigo. (Chiusa da fine luglio)
Palini&Bertoli: in quarto anno di Contratto di solidarietà
De Longhi Rhoss: Contratto di solidarietà
Insiel: Mercato esuberi