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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Imprese Fvg: il terziario contiene la crisi del manifatturiero e delle costruzioni

Confcommercio: «Siamo in controtendenza, ma tasse e burocrazia restano zavorre pesanti. L'indagine Confcommercio-Format Research evidenzia un altro saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni: -809 nel 2016

In Friuli Venezia Giulia a fine 2016 si sono contate 5.264 nuove imprese: 3.952 del terziario, 1.312 negli altri settori di attività economica. Nello stesso anno ne sono cessate 6.073: 3.797 del terziario, 2.276 negli altri settori di attività economica. Il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni è dunque ancora negativo (-809 imprese, +155 del terziario, -964 degli altri settori), per una variazione tendenziale (2016 su 2015) pari a -0,3% dovuta alle imprese della manifattura e delle costruzioni. Dal punto di vista territoriale, il saldo negativo tra iscritte e cessate risulta più marcato in provincia di Udine (-426), quindi a Pordenone (-215), Gorizia (-158) e Trieste (-10). 

L'indagine: terziario in Friuli Venezia Giulia | febbraio 2017

Imprese Fvg: il terziario contiene la crisi del manifatturiero e delle costruzioni-2La fotografia è stata illustrata dal direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani a Udine nella sede della Regione alla presentazione dell’indagine congiunturale sul quarto trimestre (1.536 interviste) commissionata da Confcommercio Fvg. Migliora il clima di fiducia delle imprese del terziario Fvg (l’indicatore sale da 42,4 a 43,5) e l’outlook per il 2017 lascia presagire un ulteriore leggero incremento. Il sentiment delle imprese conferma una sostanziale invarianza (tendente al miglioramento, da 45,5 a 45,7) anche per quel che riguarda l’andamento della propria attività.

Il commento: «Come spesso accade il Fvg va in controtendenza con il resto d’Italia – commenta il presidente di Confcommercio regionale Alberto Marchiori –. I nostri imprenditori mantengono un cauto ottimismo sul futuro, nonostante le incertezze che ci troviamo davanti: un governo instabile, un’Europa traballante, gli Stati Uniti che puntano all’autarchia. Il terziario continua a fare da traino, non resta che auspicare un’inversione di tendenza del manifatturiero, che comporterebbe un miglioramento della situazione economica generale e un conseguente aumento dei consumi. Tasse e burocrazia – aggiunge Marchiori – restano peraltro zavorre pesanti: o si cambia strada o andremo verso il declino. Bene che la Regione assecondi gli sforzi dei nostri comparti, che non sono certo in salute, ma almeno garantiscono posti di lavoro».

Ricavi e occupazione: Ancora prudenza circa il livello dei ricavi, giudicato stabile a fine 2016. L’analisi tendenziale mostra in ogni caso una ripresa dell’indicatore (2016 su 2015). Sostanzialmente stabile l’indicatore relativo all’andamento dell’occupazione, la cui dinamica risente comunque del ridimensionamento degli sgravi legati al Jobs Act. Nell’arco del 2016 si è registrato comunque un aumento del tasso di occupazione in regione, che si conferma al di sopra della media nazionale. Allo stesso tempo, si registra una lievissima crescita del tasso di disoccupazione, pur confermando il miglior posizionamento della regione rispetto alla media nazionale. La lieve crescita del tasso di disoccupazione è un fatto positivo se si considera il calo degli inattivi: è aumentata la quota di persone alla ricerca di un lavoro (un “inattivo” diventa “disoccupato”).

Prezzi e tempi di pagamento: Il miglioramento dei prezzi praticati dai fornitori nel 2016 sembra coincidere con il ritorno in un’area di deflazione, da cui è prevista l’uscita nei primi mesi dell’anno (i prezzi tornano a salire). Ancora in miglioramento i tempi di pagamento da parte dei clienti, evidenza che oramai si registra da oltre un anno. Si intensifica nell’area di espansione l’indicatore relativo al fabbisogno finanziario delle imprese del terziario del Fvg.

Domanda di credito: Stazionaria la quota di imprese del Fvg che fa domanda di credito: sono state il 28,5% contro il precedente 28,4%. Resta stabile anche la situazione sul lato dell’offerta da parte delle banche: la quota di operatori che ha ricevuto il credito richiesto secondo un ammontare pari o superiore a quello desiderato è risultata pari a 47,1% (contro il precedente 47%). Il 20% delle imprese ha ricevuto credito ma con un ammontare inferiore, la restante parte ha visto rifiutata la richiesta o è in attesa di ricevere una risposta.

ConsumiNel focus di Format Research anche i consumi (la spesa delle famiglie sul territorio economico è cresciuta del +0,2% a seguito dell’andamento particolarmente vivace della componente di beni durevoli), con un approfondimento su quelli natalizi (il 48% degli operatori denuncia un calo dei ricavi rispetto allo scorso anni, il 52% un aumento o comunque una stabilità).

Formazione: Le competenze professionali risultano essere un fattore decisivo in sede di assunzione di nuovo personale per oltre la metà degli imprenditori. In generale, il 77% delle imprese non ha incrementato l’organico negli ultimi 12 mesi. Di queste, il 17% ne avrebbe avuto bisogno, ma ha rinunciato anche per la scarsa presenza di personale qualificato sul mercato. Il 57% degli imprenditori considera la formazione un aspetto chiave nell’ottica di disporre di personale qualificato. Oltre il 70% delle imprese del terziario Fvg considera la formazione svolta in azienda un’attività di primaria importanza, prevalentemente in termini di crescita professionale per il personale.

E.commerceIl 65,6% degli italiani dispone di un accesso a internet. Tale quota sale al 69,4% in Fvg, che in questo senso è la terza regione dopo Trentino Alto Adige e Lombardia. Il Fvg si posiziona nettamente tra le regioni più avanzate in Italia in fatto di infrastrutture telematiche (è al secondo posto per diffusione di banda larga). Sul lato imprese, la quota di quelle che accedono a internet sale a circa il 75% (tutti i settori). Il Fvg compare nella top ten tra le regioni italiane per disponibilità di connessione a internet presso le imprese. Il 62% delle imprese Fvg non rileva deficit infrastrutturali. Ciò nonostante, esiste un 38% di operatori che percepisce un qualche genere di problematica che suggerisce di continuare a lavorare per migliorare. Isolando il terziario, sono poco meno del 90% le imprese che dispongono di almeno una connessione a internet (la quota raggiunge quasi il 100% tra gli operatori più grandi e presso quelli dei servizi). Circa il 69% delle imprese del terziario del Fvg sono in possesso di un proprio sito web.  Si tratta prevalentemente degli operatori più grandi e di quelli dei servizi. In Italia, a disporre di un proprio sito web sono circa il 67% delle imprese, di cui poco più dell’11% lo utilizza per vendere. In Fvg la quota di operatori che effettuano e.commerce arriva a toccare il 15%. Tra le imprese della regione che non effettuano e.commerce, il 34% prenderebbe in considerazione l’idea di farlo a fronte di un miglioramento della situazione delle infrastrutture telematiche. Per le imprese del commercio al dettaglio del Fvg che effettuano attività di e.commerce, il 24% dei ricavi proviene dal sito di commercio elettronico.

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