rotate-mobile
Economia Largo Carlo Melzi

Sindacati e industriali: senza manifatturiero non c'è nessun futuro

I rappresentanti sindacali di CGIL-CISL Alto Friuli-CISL Udinese e Bassa Friulana e UIL si sono incontrati con i rappresentanti degli industriali nella sede di largo Carlo Melzi

Senza manifatturiero non c’è futuro. L’industria, quale fattore essenziale di produzione di reddito e preservazione del lavoro, va posta al centro delle politiche economiche.
 
Lo hanno ribadito nel corso di un incontro a palazzo Torriani il presidente di Confindustria Udine Adriano Luci e i segretari territoriali Alessandro Forabosco (CGIL), Franco Colautti (CISL Alto Friuli), Roberto Muradore (CISL Udinese e Bassa Friulana) e Ferdinando Ceschia (UIL).
 

Durante la riunione è stata analizzata la situazione di difficoltà che sta investendo il sistema produttivo sotto l’incalzare della seconda recessione, dando atto dell’impegno delle parti sociali nel gestire, con l’utilizzo responsabile degli ammortizzatori sociali, le conseguenze occupazionali assicurando la continuità delle aziende.
 
Uno sforzo questo che deve trovare corrispondenza in una programmazione di interventi finalizzati ad una prospettiva di rilancio.
 
“Riconosco – ha dichiarato Luci – il senso di responsabilità con cui imprese ed organizzazioni sindacali stanno affrontando questo difficile momento mettendo insieme competenza e coinvolgimento per individuare le soluzioni più appropriate. Occorre guardare avanti, bisogna porre le condizioni per favorire la crescita”.
 
Da parte sua Ceschia ha evidenziato come “la centralità del manifatturiero, pur riconosciuta, non si sia tradotta in interventi conseguenti che invece sono necessari e vanno messi in campo con un rinnovato slancio”. Le problematiche della montagna sono state invece ricordate da Colautti sottolineando come “se non possa essere trascurata l’esigenza di intervenire nell’immediato sulle situazioni urgenti occorre però impostare un percorso di medio-lungo periodo in un’ottica di crescita”. Per Forabosco occorre prendere coscienza della direzione da prendere superando la logica degli interventi caso per caso. “In un momento di difficoltà come questo occorre scegliere secondo precise priorità e queste non possono che essere impresa e al lavoro”. Muradore ha infine messo in risalto “l’esigenza di riportare le istituzioni ad un’attenzione concreta verso le problematiche del manifatturiero. In questo senso va lanciato un fermo appello al senso di responsabilità di tutti”. 
 
L’incontro si è concluso con l’impegno di procedere all’elaborazione di un documento comune di proposta, in vista anche di un più ampio coinvolgimento delle diverse componenti economiche del territorio; documento diretto a collegare il riconoscimento con interventi coerenti della centralità del manifatturiero a scelte di indirizzo delle politiche economiche secondo logiche di rilancio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sindacati e industriali: senza manifatturiero non c'è nessun futuro

UdineToday è in caricamento