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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Osoppo

Maximulta dell'Antitrust: solidarietà della Provincia di Udine al Gruppo Pittini

Dopo la Regione e i sindaci dei Comuni pedemontani, anche Pietro Fontanini ha espresso la vicinanza e il sostegno del Consiglio provinciale all'azienda di Osoppo. Fontanini: “Maggiore tutela per la nostra siderurgia. Si rischia la desertificazione economica e sociale”. La sanzione da 43 milioni di euro equivale agli utili di un decennio

Ricorso al Tar e, se necessario, al Consiglio di Stato; visite cliente per cliente a garanzia dell’operatività dell’azienda per contenere il danno d’immagine; vertici, rete commerciale e dipendenti impegnati nella difesa del marchio leader nel comparto dell’acciaio lungo in Italia. E’ con un dispiegamento di forze che il Gruppo Pittini-Ferriere Nord sta contrastando la maximulta elevata dall’Antitrust (43 milioni di euro, l’equivalente degli utili aziendali di un decennio) ma è tanta l’amarezza nei confronti di un Paese che rema contro chi vuole fare impresa. “Fare impresa in Italia è un peccato. Chi è rimasto, chi onora gli impegni verso i dipendenti, i fornitori, lo Stato e continua a investire qui, dà fastidio. Se la politica vuole questo saremo costretti a scelte importanti”  ha detto il presidente del Gruppo Federico Pittini al presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini che oggi – mercoledì 18 ottobre - si è recato nello stabilimento di Osoppo per consegnare l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale. Ordine del giorno attraverso il quale palazzo Belgrado esprime solidarietà e sostegno “a questo patrimonio industriale fondamentale per la provincia di Udine, per la nostra Regione e per l’Italia che la politica deve tutelare in considerazione della preoccupante situazione in cui versa la nostra manifattura ormai da diversi anni”. 

Per difendere questa storica realtà che occupa direttamente 1700 dipendenti, per un indotto complessivo di 7000 persone, con 17 stabilimenti industriali, che movimenta 200 navi all’anno dai porti regionali, impegna i 3/4 dell’operatività del locale raccordo ferroviario (fra i più grossi in Italia con una movimentazione di 40.000 carri ferroviari all’anno), che ha incrementato l’export in pochi anni con una incidenza sul fatturato passata dal 20 al 65%, la Provincia di Udine intende unirsi all’azione dei Sindaci dei Comuni pedemontani che hanno già manifestato la volontà di portare la questione del futuro delle Ferriere Nord davanti al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni. “Siamo molto preoccupati per le conseguenze che questa maxi-multa potrebbe provocare sul territorio dal punto di vista occupazionale, sociale ma anche sotto il profilo finanziario, per le casse della nostra Regione.

Un cambio di proprietà, estrema ratio non esclusa dai vertici, aprirebbe nuovi e incerti scenari rispetto a un’esperienza d’eccellenza lunga 60 anni, radicata sul territorio che ha contribuito a far crescere e, si spera, possa continuare” ha commentato a margine Fontanini.  Accompagnato dal consigliere provinciale Alberto Guerra, il presidente della Provincia di Udine ha richiamato un maggior impegno e attenzione da parte della Giunta regionale su questa vertenza sottoposta anche al Capo dello Stato.  Federico Pittini e l’amministratore delegato Paolo Felice hanno ringraziato Fontanini e il Consiglio provinciale per la solidarietà ribadendo di aver ricevuto “un’accusa ingiusta, fondata su qualcosa di surreale da un’autorità che ci ha giudicato, a nostro avviso, senza un adeguato approfondimento e il cui operato sta allarmando tutta la siderurgia nazionale”  e paventando anche una possibile uscita da Confindustria nazionale “per la debole difesa ricevuta”.

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