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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Fusione Cciaa di Udine e Pordenone: ci sarà il ricorso al Consiglio di Stato

Lo ha annunciato il presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti dopo che il Tar del Lazio aveva rigettato la sospensiva contro l'accorpamento. Il presidente Fedriga: "Chiederemo competenza legislativa"

Il Tar del Lazio ieri ha rigettato la sospensiva richiesta dalla Camera di Commercio di Pordenone contro l'accorpamento con la Cciaa di Udine. I vertici camerali hanno quindi annuncia che faranno ricorso al Consiglio di Stato.

Il contenzioso e' cominciato quando la Cciaa di Pordenone ha impugnato innanzi al Tar del Lazio il decreto ministeriale che ridisegna la geografia nazionale delle Cciaa d'Italia e che preve la sua unione con quella del capoluogo friulano. Pordenone aveva quindi promosso il ricorso sostenendo che la fusione avrebbe dovuto riguardare tutte e tre le Cciaa della regione e non solo due. Aveva quindi chiesto la sospensione del provvedimento; richiesta bocciata dal Tar del Lazio. La Cciaa di Pordenone ha poi presentato un secondo ricorso al Tar del Lazio su ulteriore decreto ministeriale che teneva presente l'intesa non raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni. Ricorso contro il quale si e' costituita la Cciaa di Udine e il cui esito è stato reso noto ieri.

Fedriga: "Chiederemo competenza legislativa"

 "La Regione chiederà allo Stato la piena attuazione dei principi enunciati nel proprio Statuto in materia di economia, con particolare riferimento all'ottenimento della competenza legislativa in tema di ordinamento delle Camere di Commercio." Lo annuncia il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in risposta all'odierna richiesta del presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti.

"Una decisione - spiega Fedriga - che guarda oltre il principio della maggior responsabilizzazione dei territori attraverso la devoluzione di competenze e risorse, a cui rimango comunque profondamente legato, ma che affonda invece le proprie radici nei commi 6, 7, 8 e nel 9, rispettivamente degli articoli 4 e 5 del nostro Statuto." "Si tratterebbe pertanto - conclude il governatore - semplicemente di dare seguito a quanto già disposto per legge costituzionale: un percorso che, per essere intrapreso, non impone oneri alcuni e i cui adempimenti richiedono esclusivamente il coinvolgimento della Commissione Paritetica."

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