rotate-mobile
Economia Tolmezzo

Si ferma la cartiera Burgo, a casa 240 dipendenti

Dieci giorni di stop: la decisione presa a causa dell'aumento esponenziali dei costi dell'energia elettrica e del gas. Sul tavolo strumenti alternativi per il futuro in modo da non ricorrere esclusivamente agli ammortizzatori sociali

Si ferma la cartiera Burgo di Tolmezzo. Oggetto del provvedimento le linee continue di produzione della carta, le taglierine, le rismatrici, l’imballo dei rotoli, Vengono lasciati a casa complessivamente 240 dipendenti. La comunicazione della direzione è arrivata ieri mattina. La motivazione principale è legata al costo, ormai elevatissimo, dell’energia elettrica e del gas. Il prezzo è passato da 25 euro al megawattora nel 2021 ai 180 euro necessari oggi per lo stesso quantitativo di energia.

Lo stop

Dal 19 al 28 settembre resteranno ferme le linee “Uno” e “Tre” e del reparto “Allestimento”. Già il 4 settembre era scatto il fermo del reparto “Cellulosa”. In questo caso erano rimasti coinvolti una cinquantina di dipendenti. Orari e modalità delle operazioni di fermo che parte la prossima settimana saranno rese note a breve. In pratica verranno mantenuti in attività solo il servizio manutentivo e quello di spedizione. Dopo la sigla del verbale di cassa integrazione ordinaria di un paio di settimane fa per mancanza di materie prime e componenti che durerà fino al 2 ottobre, ora si pensa a diverse opzioni. Dall’utilizzo di ferie residue da parte dei dipendenti all’organizzazione di corsi di formazione, in modo da non intaccare in modo incisivo la retribuzione dei dipendenti coinvolti. Iniziative volte a fermare almeno per alcuni giorni proprio il ricorso all’ammortizzatore sociale, visto anche le spese in crescita anche per le famiglie.

I sindacati

"Si fa sempre più preoccupante anche in regione la crisi dell’industria della carta, della cartotecnica e della grafica – spiega Riccardo Uccheddu, coordinatore regionale Slc Cgil Fvg –. Alcune aziende hanno già chiuso i battenti, la maggioranza di quelle ancora attive ha richiesto gli ammortizzatori, altre ricorrono all’uso delle ferie per coprire gli stop produttivi, finché possibile. A mettere in ginocchio anche questo settore, inutile dirlo, l’aumento smisurato del costo delle materie prime e dell’energia, di cui risentono tutte le aziende, grandi e piccole. La preoccupazione è che la crisi si estenda a cascata a tutte le altre imprese della filiera, meno energivore ma dipendenti dalla materia prima prodotta dalle cartiere. Anche per questo riteniamo sia giunto il tempo di un intervento delle istituzioni, nazionali e locali: non è possibile vivere di sussidi, e in assenza di misure strutturali per arginare il rincaro dei costi produttivi le conseguenze sulla tenuta economica e sociale sarebbero devastanti, innescando una spirale di crisi, stop, chiusure, caduta dei consumi". 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si ferma la cartiera Burgo, a casa 240 dipendenti

UdineToday è in caricamento