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Economia

Export regionale in crescita, ma ha ancora il segno meno

Nel terzo trimestre del 2019 finalmente l'export regionale torna a crescere, ma nel complesso rimane sempre con il segno negativo

L'export Fvg è in lieve recupero nel terzo trimestre: +1,7%. Eppure resta il segno “meno”. Le vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia nel terzo trimestre del 2019 sono state pari a 3,3 miliardi di euro, 54 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+1,7%).

L'indagine

Lo rileva Alessandro Russo, ricercatore dell’Ires Fvg che ha rielaborato dati Istat. Nonostante questo lieve recupero, che arriva dopo quattro trimestri consecutivi caratterizzati da variazioni tendenziali negative, il totale dei primi nove mesi dell’anno è ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2018 (-7,2%).

I dati

È vero che la contrazione riguarda soprattutto la cantieristica navale, un settore caratterizzato da una forte variabilità dell’export nel tempo e che comunque gode di buona salute, ma difficilmente il 2019 si chiuderà con una crescita, osserva Russo; per compensare tale bilancio negativo, infatti, il valore delle esportazioni regionali nel periodo ottobre-dicembre dovrebbe attestarsi a 5 miliardi di euro, livello mai raggiunto finora in un singolo trimestre.

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A livello nazionale

I risultati dell’export si inseriscono inoltre in una fase di rallentamento dell’economia nazionale e anche regionale, come dimostrano i più recenti dati macroeconomici relativi all’andamento del Pil, dell’occupazione e della produzione industriale. Si tratta pertanto di un ulteriore segnale di possibile criticità proveniente dalla domanda estera, che nel recente passato ha avuto un ruolo fondamentale per la ripresa dell’economia regionale.

Il 2019

Se si considerano i primi nove mesi del 2019 l’export regionale ammonta infatti complessivamente a 10,6 miliardi, 830 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il Fvg è inoltre l’unica regione del Nordest che mostra un calo delle vendite estere; il Nordest nel suo complesso presenta infatti una variazione positiva (+1,9%), trainato principalmente dall’Emilia Romagna (+4,8%), mentre la crescita in Veneto (+1,1%) e Trentino Alto Adige (+2,8%) è stata più contenuta. Anche a livello nazionale si evidenzia un incremento
dell’export rispetto ai primi nove mesi del 2018 (+2,5%); solo Liguria (-9,5%), Sicilia (-15,8%), Basilicata (-19,4%) e Calabria (-22%) presentano risultati peggiori del Fvg.

L'import

Nel 2019 si riscontra una diminuzione delle importazioni regionali (-3,5%) e una flessione dell’avanzo commerciale (-600 milioni di euro, pari a -12%), che ammonta comunque a 4,4 miliardi nei primi nove mesi dell’anno. Il calo delle esportazioni dipende prevalentemente dalle vendite di navi e imbarcazioni (-1,3 miliardi di euro, pari a -78%); ulteriori dinamiche negative si riscontrano nella siderurgia (-94,1 milioni, pari a -3,7%) e nelle apparecchiature elettriche (-109,6 milioni, -14,6%). Al contrario si rilevano dei risultati decisamente favorevoli nell’ambito di alcune importanti comparti di specializzazione dell’economia regionale, come i mobili (+4,6%), la gomma-plastica (+7,4%) e l’industria alimentare (+6,5%). Al netto delle vendite di navi e imbarcazioni la variazione sarebbe positiva e pari a +4,5% su base annua. A livello territoriale si osserva un forte calo nella provincia di Gorizia (-62,2%) a causa della dinamica negativa del settore della cantieristica; Udine presenta un incremento del +6%, grazie soprattutto alle vendite di macchinari, Trieste un aumento pari a +8,6%, Pordenone evidenzia un dato quasi invariato nel tempo (-0,4%).

Destinazioni 

In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali si osserva infine un aumento dei flussi destinati al mercato interno dell’Unione Europea (+4,5%), in particolare nei Paesi Bassi (+134,5%), in Polonia (+33,3%), nel Regno Unito (+5,8%) e in Germania (+3,1%). Sono al contrario in calo del 23,4% le esportazioni verso i paesi extracomunitari, prevalentemente gli Stati Uniti (-34,2%), la Svizzera (-78,2%, in entrambi i casi gli andamenti sono condizionati dal settore della cantieristica navale) e la Russia (-23,1%), mentre si può osservare un risultato sicuramente positivo in Cina (+19,3%).

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