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Hypo Bank verso la chiusura definitiva? Le reazioni di Regione e sindacati

Le voci insistenti sull'abbandono della sede italiana provocano le prime conseguenze. Serracchiani: "E'interesse di tutti fare chiarezza il prima possibile, in modo da essere attrezzati per qualunque sviluppo"

Dall'Austria, secondo quanto riportato dalla stampa locale, arrivano notizie su una crisi strutturale del gruppo Hypo, che indurrebbe all'abbandono - e conseguente chiusura - di diverse sedi, tra cui quella italiana di Tavagnacco.

La Regione ha così deciso di convocare entro la settimana un tavolo di confronto con i rappresentanti dell'istituto di credito e dei lavoratori. Il tavolo sarà convocato dalla presidente, Debora Serracchiani, che ha sottolineato che ''è interesse di tutti fare chiarezza il prima possibile, in modo da essere attrezzati per qualunque sviluppo: stiamo parlando di centinaia di posti di lavoro in regione, e non intendiamo trascurare nessuna azione a loro sostegno''.

Allo stesso tempo si sono attivati i sindacati con un comunicato unitario:

In attesa di notizie ufficiali, che purtroppo mai nella storia delle relazioni industriali sono state riferite al sindacato italiano direttamente da rappresentanti della proprietà austriaca, pare proprio che al nostro Paese sia destinato l’intervento più drastico, che potrebbe comportare la perdita di circa 370 posti di lavoro (290 di Hypo Bank e 80 di Hypo Leasing Italia).

A più riprese, fra cui l’ultima volta la settimana scorsa, il sindacato ha richiesto alla proprietà urgentemente un incontro per conoscere le strategie del Gruppo Hypo in Italia ed i conseguenti impatti occupazionali, purtroppo senza esito.

Hypo Bank: la sede di Tavagnacco e le strutture sorte attorno

Dopo la conclusione della tormentata procedura di licenziamento di 97 dipendenti, definita lo scorso 28 febbraio a Roma presso il Ministero del Lavoro (prima banca in Italia), ci si attendeva che la Holding austriaca potesse finalmente realizzare la cessione della controllata italiana programmata e ufficializzata nel giugno 2011.

Ora, le fonti giornalistiche riferiscono che Klagenfurt considera la banca italiana la più difficile da vendere. L’affermazione, se confermata, paleserebbe in maniera inopinabile la premeditazione di un piano per sacrificare Hypo Italia sull’altare delle richieste dell’Unione Europea. Infatti, da oltre due anni la controllata italiana subisce ridimensionamenti e scelte strategiche d’investimento incomprensibili e incompatibili con il contesto di mercato.

Le Organizzazioni Sindacali presenti in Azienda, Dircredito-Fabi-Fiba/Cisl-Fisac/Cgil- Uilca, esprimono una forte condanna sull’operato del Top Management che ha determinato questa drammatica situazione e invitano le istituzioni italiane a svolgere attivamente il proprio ruolo di salvaguardia del diritto al lavoro.

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